Intervento di Sinistra Anticapitalista Toscana effettuato Venerdì 20 settembre al convegno di Sì Toscana a Sinistra "Costruiamo l'alternativa per la Regione Toscana", che si sta svolgendo al Calambrone.



Compagne e compagni,
commetteremmo un grave errore se, immaginassimo che i nostri lavori di questi tre giorni si svolgano in una campana di vetro.
Sì Toscana a Sinistra sarà valutata e votata non solo per quel che dice e scrive nel suo programma elettorale, ma anche per come si colloca e si relaziona con le altre forze che, non solo esistono, ma governano, agiscono e saremo valutati noi e gli altri anche rispetto a criteri di prossimità, alleanza o alterità e alternatività apertamente dichiarati. Questo è vero quanto è vero che ogni giorno il sole sorge e tramonta anche se il cielo è coperto dalle nuvole. Non vederlo sarebbe da irresponsabili.
Allora se tutti abbiamo tratto sollievo dalla caduta del Governo Conte-Di Maio-Salvini questo non deve portarci a credere che l'attuale governo sia effettivamente intenzionato e, soprattutto, in grado di avviare una sia pur modesta inversione di tendenza per i lavoratori e per i ceti popolari che non si limiti al maggior garbo e cortesia, peraltro tutti da verificare.
Vale la pena sottolineare che il programma di governo in 29 punti che puntella la coalizione PD-M5S-LeU-ItaliaViva si apre, non a caso, con l’affermazione della necessità di salvaguardia degli “equilibri di finanza pubblica”. In tutta evidenza, questa è l’architrave su cui si regge l’intero impianto del programma di governo e sarebbe un grave errore fare lo “spezzatino”, cioè considerare i singoli punti di programma come parti separabili dalla logica di insieme che li sorregge. È forse curioso che tutte le petizioni di principio e le buone intenzioni (un Green New Deal , investimenti pubblici, prevenzioni degli infortuni sul lavoro ecc…) siano irrealizzabili considerando gli ingenti investimenti necessari che sono incompatibili con gli “equilibri di finanza pubblica” accettati dalle forze politiche che compongono il Governo, mentre i punti effettivamente realizzabili siano quelli contro la classe lavoratrice: spending review, revisione delle detrazioni fiscali, autonomia differenziata, solo per citarne alcuni. Persino sul piano democratico, il governo lascia trapelare una semplice modifica dei decreti sicurezza per evitare di incorrere nel giudizio negativo della Consulta (quindi agisce per salvarli!) .
In questi cinque anni il nostro gruppo consiliare si è collocato all'opposizione del governo regionale di centro-sinistra, in modo alternativo alle varie destre e, particolarmente negli ultimi due anni, anche alle politiche del governo centrale, in quel periodo espresso e convintamente sostenuto da Lega e 5 Stelle. Nei territori le realtà che hanno dato vita a questa lista e che hanno sostenuto il gruppo sono state protagoniste o, almeno, attori delle lotte e campagne di resistenza contro le politiche neo liberiste portate avanti da centro-sinistra, destre e 5 stelle.
Se penso, solo a titolo di esempio, alle devastazioni ambientali nel mio territorio, alle cave di marmo che sventrano le montagne di Carrara, trovo sia la copertura ai peggiori istinti predatori dei padroni del marmo, che da sempre è fornita dal PD e dai governi regionali di centro-sinistra, sia la connivenza inetta del governo cittadino dei 5 stelle.
Se penso ad un altro tema a forte caratterizzazione regionale, la sanità, trovo iscritta nella storia e nell'agire quotidiano di ciascuno di noi sia il contrasto all'azione del centro-sinistra, ai suoi tagli, alle sue riorganizzazioni, ai continui regali ai privati, sia il contrasto al modello di sanità dell'ultimo governo lega-5 stelle in cui, senza alcuna differenziazione e con una ministra grillina alla salute, si è parlato di sanità sovranista per coprire la discriminazione dei migranti perfino su un diritto fondamentale come questo.
Noi pensiamo che si debba andare avanti sulla strada della resistenza contro tutto questo, che dobbiamo continuare ad unire proposte e resistenze, anzi che questa coalizione di persone, gruppi, associazioni ma anche, fatemelo dire, non secondariamente di partiti e di forze politiche organizzate, debba trovare ancora maggiore coesione e condivisione.
Trovare le forme in modo che ognuno possa sentirsi a casa propria, riconoscendo a tutti adeguata rappresentanza dovrebbe essere lavoro dei prossimi mesi.
In questi tre giorni abbiamo il compito di affinare i nostri contenuti programmatici e di organizzarci per il lavoro dei prossimi mesi, ma abbiamo anche quello di chiarire, in piena trasparenza, il nostro posizionamento politico.
Si tratta, oggi, di riconfermare la nostra assoluta alterità e alternativa sia al centro destra che al centro- sinistra, ma anche, visto il momento, a questo governo nazionale e anche a qualsiasi sua proiezione locale e regionale , mascherata da civismo: il civismo dall'alto.
Noi siamo di sinistra, una sinistra alternativa a tutti coloro che hanno governato il paese in questi anni e che intendono continuare nella stessa direzione.
La dissimulazione e la mimetizzazione delle posizioni, in democrazia, non ha mai favorito i progetti di cambiamento, anzi ha spesso favorito il trasformismo.
Costruiamo il nostro programma e dichiariamo con forza chi siamo; proprio per non essere accomunati agli altri, gridiamolo che con loro non vogliamo avere niente a che fare.


21/09/2019