Scendiamo in piazza insieme ai comitati di difesa dell’ambiente e a Vertenza Livorno per liberare la città da tutte le cappe pesanti che la opprimono


Scendiamo in piazza insieme ai comitati di difesa dell’ambiente e a Vertenza Livorno per affermare che la giornata di oggi deve essere il primo momento di un percorso per liberare questa città dalla cappa pesante che l’avvolge e che non è fatta solo di inquinamento dell’aria, dell’acqua e di tutto il resto.
Quella che è diventata sempre più asfittica e la politica con le istituzioni ormai diventate autoreferenziali, spesso più vicine al potere economico che ai bisogni dei cittadini, sorde alle esigenze della democrazia e della partecipazione.
anche soggetti politici che sostengono l'amministrazione ora si scoprono titubanti e perplessi . Il dilemma è semplice o si schierano con i movimenti e i comitati e rompono con la maggioranza, o sono lacrime di coccodrillo...
Basta vedere come viene ridotta progressivamente l’assistenza sanitaria, con i tagli e le ristrutturazioni dei distretti territoriali (con la scusa del nuovo ospedale). Livorno è la seconda provincia più inquinata d’Italia, dopo Taranto. In cambio ne ricava pochi posti di lavoro e un reddito medio del 21% inferiore alla media regionale.
La manifestazione del 26 marzo convocata da “Vertenza Livorno”, rete per la difesa della salute e dell’ambiente, e dal Comitato contro la discarica del Limoncino, dal Comitato aria pulita quartieri nord è intesa come “giornata del rifiuto”, non solo perché una pessima gestione dei rifiuti viene periodicamente riproposta come la panacea ai mali della città, ma anche perché occorre “rifiutare” un progetto di sviluppo della città e della sua provincia che finisce con l’affossarla definitivamente.
Nella provincia di Livorno sono dislocati tre poli industriali ad alto rischio (Livorno, Solvay e Piombino) e vi si produce il 75% dell’energia dell’intera regione per questo è la seconda provincia più inquinata d’Italia, dopo Taranto. In cambio ne ricava pochi posti di lavoro e un reddito medio del 21% inferiore alla media regionale.
Le conseguenze sociali di questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: l’età media è alta come alto è il numero dei disoccupati come è alta l’incidenza delle morti per tumore. Una situazione insostenibile.
Ma oggi , giornata del rifiuto , deve essere la giornata anche del NO AL NUCLEARE, inutile e pericoloso, inutile perché non diminuisce la dipendenza dal petrolio, La Francia, 78% di energia prodotta col nucleare, è uno dei paesi col consumo di petrolio pro-capite più alti d'Europa.; pericoloso , le immagini che vengono dal Giappone parlano da sole.

Quello che serve è un progetto di città che rilanci la qualità della vita sul piano sociale, ambientale e occupazionale.
Ci sembra di buon auspicio il fatto che la mobilitazione di Livorno sia n concomitanza con la giornata di mobilitazione per la difesa dell’acqua come bene pubblico.
Per difendere l’ambiente e l’occupazione, i servizi devono essere pubblici e sotto il controllo dei cittadini. Dobbiamo rilanciare l’idea dei rifiuti zero, anche attraverso la raccolta differenziata, l’incremento delle fonti rinnovabili, il no netto alle discariche e agli inceneritori.

26 marzo 2011

SINISTRA CRITICA LIVORNO