Pietro Ichino sarà a Livorno venerdì
6 per tenere una lezione sul nuovo diritto del lavoro, presso la
Camera di Commercio alle ore 17.
Ichino è docente ordinario di Diritto
del Lavoro all'Università Statale di Milano.
Nel 2008 è stato eletto senatore per
il Partito Democratico, attualmente è membro della Commissione
Lavoro del Senato.
Ichino sostiene che:
si deve rendere inconsistente la
tutela dell'art.18 per le vittime di licenziamenti discriminatori;
si deve annullare la tutela dei
lavoratori in caso di licenziamento collettivo;
si deve spostare la contrattazione
dal livello nazionale a quello aziendale.
Chissà che cosa potrà insegnare ai
lavoratori della Giolfo e Calcagno, della Delphi, delle migliaia di
precari, cassaintegrati, disoccupati vittime della politica del
governo sostenuto dal partito di Ichino, dei furti dei fondi europei
e dei vari contributi ottenuti con la scusa dell'occupazione, dei
corsi fantasma.
Noi non abbiamo niente da imparare, noi
che non crediamo più alle favole, noi che abbiamo capito che la sola
arma è la lotta, a partire dalla difesa dell'articolo 18.
Presidio
alla Camera di Commercio di Livorno, in Via del Porticciolo
Venerdì
6 aprile – h 16:30
Bisogna costruire un ampio movimento
per la difesa dell’articolo 18, contro l’attacco portato al mondo
del lavoro, ai giovani e alle donne.
Le mobilitazioni per il Primo Maggio
stanno crescendo: dagli USA con occupy mayday , alla Spagna, alla
Grecia. Il Primo Maggio sarà un'importante giornata di lotta per far
pagare la crisi a chi l'ha prodotta.
Unire
le lotte dal territorio, alla scuola e all’università,
alle lotte per il lavoro, alle lotte dei migranti.
Chiediamo ai
giovani e alle donne, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai precari,
ai pensionati e ai migranti, ai movimenti civili sociali e
ambientali, alle forze organizzate, di lavorare partendo dalla difesa
dell’articolo 18 perché anche a Livorno il Primo
Maggio torni ad essere una data di lotta e di mobilitazione.
Giovedi
12
aprile
ore
17,30
sala
Circoscrizione
2 scali
finocchietti
Assemblea
in
difesa
dell’articolo
18