Appello
PerUnAltraToscana
Uscire dalla crisi verso un nuovo modello di sviluppo
Oggi la nostra vita è più difficile e
meno soddisfacente rispetto a 20 anni fa: la precarietà è l’elemento
costante della nostra vita; incertezza nel lavoro, crisi sociali e
economica, guerre, cataclismi naturali, perdita di identità, il tutto
con il tempo che scorre inesorabile, e non basta mai, sia nel
quotidiano sia nelle decisioni politiche, creando ansia e pessimismo.
Di fronte a tutto questo proponiamo di difendere il valore delle
economie locali, quelle in grado di preservare i territori,
l'occupazione e le comunità che li abitano dalle distorsioni della
globalizzazione. I saperi tradizionali, la socialità, la memoria
storica, la manualità, le buone pratiche agricole e l'ecologia
dell'economia, a servizio degli uomini, sono sacrificate ad un'idea di
crescita senza limiti del mercato che ha già dimostrato la sua crisi.
Sacrificato è anche il nostro territorio che non ci appartiene più
perché sempre in continuo mutamento, costruzione, allargamento.
I governi, tanto di centrodestra che di centrosinistra, ancora
oggi inseguono e propongono un modello di società che sprofonda
nell’individualismo, nel rifiuto della pianificazione per ottenere
tutto e subito, nella prevalenza dei diritti sui doveri e sul rispetto,
nell’illusione della libertà. Da troppo tempo aspettiamo una politica
in grado di appropriarsi delle istanze ecologiste, della richiesta di
partecipazione, dell'attenzione ai posti di lavoro e ai diritti di
tutti, ma né il centrodestra né il centrosinistra hanno voluto e saputo
cogliere queste urgenze.
Cambia il linguaggio, cambia la forma, ma la sostanza rimane.
Per questo sentiamo il bisogno in Toscana di dare vita a una
lista per le prossime elezioni regionali che sia indipendente dai
poteri forti, economici e politici, rappresentati da centrodestra e
centrosinistra, che sia capace di costituire un punto di riferimento
per una proposta di chi non si riconosce nella logica del
bipolarismo italiano.
Tanto più che proprio la Toscana ha rappresentato, con i governi del
centrosinistra guidati dal PD, un laboratorio per speculazioni e
privatizzazioni che hanno ignorato le esigenze e i diritti della
popolazione e la tutela dell'ambiente.
Crediamo in uno spazio politico che faccia emergere diritti e
bisogni, dove i territori ritornano protagonisti di una democrazia
partecipativa.
E' un nostro dovere dare risposte alla grave crisi del lavoro
attraverso soluzioni che rispettino l’ambiente. Il cambiamento non è
più rinviabile.
Una Lista per un'Altra Toscana che difenda il territorio e i
servizi sociali come un Bene comune indisponibile alla logica del
profitto; che rimetta al centro della politica i bisogni e le esigenze
del lavoro, la sua difesa dalle ristrutturazioni aziendali, la difesa
del salario e del reddito disponibile per disoccupati e precari. Una
lista che si batta contro la privatizzazione dell'acqua, il dissesto
del territorio e l'inquinamento indiscriminato. Una lista che difenda e
allarghi i diritti civili e democratici, la libertà degli orientamenti
sessuali, la sovranità delle donne sul proprio corpo, la libertà di
espressione del dissenso, la laicità delle istituzioni pubbliche, a
partire dalla scuola
Una aggregazione fondata sulla politica come servizio e non come
professione. Una lista di cittadinanza fondata sui valori
dell'ecologismo, della democrazia partecipativa, del lavoro, della
difesa dei diritti di tutti e tutte, a partire dai migranti. Una lista
fatta di uomini e donne impegnate in prima persona che attueranno la
rotazione degli incarichi, un tetto agli emolumenti percepiti dagli
eletti (limitato agli stipendi medi). Con la possibilità di utilizzare
i fondi raccolti, sotto la supervisione di un Comitato etico, per
sostenere campagne pubbliche di informazione e iniziative per la difesa
dei territori e per un altro modello di sviluppo.
A tutti coloro che condividono questo sentire chiediamo di
sottoscrivere questo documento perché possa diventare il punto di
partenza di un percorso verso le prossime elezioni Regionali.
Le nostre proposte
E’ evidente davanti agli occhi di tutti la necessità di un cambiamento
deciso e profondo per far fronte alla crisi ambientale ed economica che
ci troviamo a vivere. Sappiamo con certezza che dobbiamo ridurre
le emissioni di CO2 per mitigare i mutamenti climatici, che le scelte
prese dai grandi della terra sono poca cosa rispetto alle urgenze.
Siamo consapevoli che gli obiettivi perseguiti dall’economia non sono
dettati da buon senso e le politiche che muovono le scelte hanno perso
valore etico e il riferimento all’uomo e aell’ambiente. Sappiamo che
molto si può fare per invertire direzione e vogliamo spazio per un
cambiamento reale.
Crediamo che, in attesa dei passi che i paesi del pianeta e le
organizzazioni internazionali saranno in grado di compiere, possiamo
dare segnali concreti, cambiare abitudini quotidiane, cercare di
ridurre ciascuno il proprio impatto ambientale, senza rinunciare a
nulla, evitare gli sprechi, ridurre i nostri consumi ed acquisire una
ecologia dei gesti quotidiani, fare scelte responsabili superando
l’incuria e l’indifferenza, educare i nostri figli al rispetto, farsi
portavoce di una cultura consapevole dei diritti e dell’ecologia.
E allora si riconsideri il concetto di “rifiuto” in quanto tale,
superando quello di “incenerimento”, promuovendo una filosofia della
diminuzione, del recupero e del riciclaggio attraverso la raccolta
differenziata porta a porta.
L’acqua, risorsa indispensabile alla vita, diventi un bene comune, non
merce privata in mano a Società che non pongono limiti allo
sfruttamento economico. L’acqua deve essere risorsa primaria da
tutelare, da non sprecare e da proteggere a cominciare dai bacini
acquiferi.
L’energia sia strettamente legata alle fonti davvero rinnovabili
e pulite, ridefinendo il concetto stesso di “rinnovabile”. La
produzione di energia sia legata al territorio, all'autoproduzione,
attraverso piani energetici comunali (la filiera corta dell’energia).
Si realizzi veramente il risparmio energetico e l'efficienza degli
edifici, dicendo chiaramente no alla ripresa del nucleare.
Si incentivi la filiera corta nel contesto di un’agricoltura di
qualità, naturale e biologica e il piccolo commercio privilegiando
l’autoproduzione dei beni per ridare vita ad una economia locale a km
zero.
Il paesaggio deve essere tutelato, valorizzato, protetto dalle
speculazioni edilizie, da quelle trasformazioni profonde che ne
stravolgono l’identità. Si dia forma ad un nuovo concetto di vivibilità
degli spazi urbani. Si inverta il processo di cementificazione
recuperando l’esistente. Non si insegua la realizzazione delle grandi
opere.
Su queste premesse si può creare una nuova economia nel rispetto
dei talenti, delle professionalità e dei giovani, nella difesa del
lavoro e dei redditi, nella difesa della qualità della vita e della
riscoperta di un nuovo modo di vivere in questa terra, nella democrazia
partecipata e nella corretta informazione
Domenica
17 Gennaio, a partire dalle ore 10.00 presso la S.M.S Andrea Del Sarto
in Via Luciano Manara, assemblea
regionale tra i sottoscrittori dell’appello delle varie città toscane.