Articolo 18: Nessuno firmi l’accettazione di questo bidone


Dopo le mobilitazioni di ieri a Livorno. Pisa e in altre città i lavoratori e lavoratrici scesi in piazza non possono che sentirsi presi in giro.

Ieri, dopo un'inquietante silenzio, la segreteria nazionale della Cgil, a maggioranza, ha deciso che la partita sull'art.18 e' chiusa con un positivo risultato. Dieci anni dopo l'oceanica manifestazione del circo massimo che fermò il cavaliere nero sulla libertà di licenziamento, la Cgil nonostante la straordinaria riuscita degli scioperi cede con l'entusiasmo di chi deve legittimare la bontà della sua linea , non già i risultati concreti per le persone che vuole rappresentare. Per fare ciò si usa persino la rabbia, la passione,il sacrificio di chi ha scioperato, e sta scioperando, per impedire la manomissione dell'art.18 non per ottenere quel papocchio orrendo che regala alle imprese mano libera. Cosi, dieci anni dopo, lo spread tra ceto burocratico- politico e il paese reale e' ai massimi storici. Resta la Fiom , il sindacalismo di base, i lavoratori e le lavoratrici, a dire no e non e' poco. condizione questa necessaria per proseguire la mobilitazione esplicitamente contro la cancellazione dell'art.18 mantenuta con lo scandaloso accordo tra Casini, Alfano e Bersani. Occorre contestare la scelta della segreteria Cgil di abbandonare l'art.18, l'architrave dei diritti nel lavoro. Una scelta di vertice, lontana e contraria alle aspirazioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
Anche per questo come Sinistra Critica aderiamo al presidio d protesta contro Pietro Ichino senatore del PD e alfiere dell'attacco all'art.18 e hai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici

6 aprile 2012

Sinistra Critica Livorno