A proposito dell’evolversi della questione degli
investimenti
pubblici sull’area della raffineria ENI, ci preme
sottolineare
alcune fondamentali questioni che devono essere
approfondite e
chiarite per consentire un dibattito serio, e la
trasparenza dovuta
alla cittadinanza:
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Il progetto di impianto Waste-To-Fuel (gassificatore
per CSS e Plasmix) non è stato di fatto
stralciato dagli atti amministrativi, né a
livello regionale, né a livello governativo.
Chiediamo che il Sindaco e la Giunta esigano dagli
organi competenti di adeguare gli atti alla volontà
pubblicamente espressa, e lo facciamo ufficialmente
tramite una mozione che si discuterà nel
Consiglio Comunale del 13 gennaio p.v.
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Il progetto di riconversione della raffineria
a Biodiesel HVO (Hydrotreated Vegetabil Oil) non è
stato reso pubblico, neanche a livello di progettazione
preliminare o di studio di fattibilità:
non esiste alcun elemento né tecnico, né economico,
né di indicazione dei livelli occupazionali previsti
per poter valutare la convenienza di un tale
investimento sul nostro territorio. Inoltre, si hanno dati per cui al
momento le bioraffinerie di ENI già in attività
sembrano produrre molto più della reale richiesta
del mercato. Ci domandiamo quindi il senso di un
investimento così ingente nel settore biodiesel.
Chiediamo che sia aperto un dibattito pubblico sul
progetto, fornendo dati trasparenti e veritieri,
che questa volta coinvolga tutti i soggetti
politici, le associazioni ambientaliste e le
rappresentanze sindacali.
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Per la valutazione di qualsiasi futuro piano di
sviluppo dell’aera è fondamentale tenere conto
dell’emergenza climatica in corso: progetti
che implichino di ritardare ancora il passaggio a
un’economia sostenibile, che coinvolgano tecnologie
presto obsolete o materie prime non sostenibili,
non sono accettabili (oltre che difficilmente
difendibili a livello di accesso ai fondi europei).
In questo senso, nella valutazione del progetto e
del conseguente finanziamento, anche il tema delle bonifiche
ambientali dell’area in cui si trova la raffineria
ENI non può essere ulteriormente ignorato, e
anche ENI deve garantire un suo impegno in tale
senso se vuole accedere ai finanziamenti pubblici.
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Tutte le associazioni ambientaliste con cui
abbiamo interloquito negano di aver apprezzato la
proposta di ENI e della Regione Toscana, come invece
sostenuto dal Sindaco Salvetti.
Vorremo capire con precisione a quali associazioni
ci si riferiva nella conferenza stampa del 5
gennaio.
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Chiediamo che ENI fornisca dati e garanzie in
merito ai livelli di manutenzione degli impianti
della attuale raffineria: ci risultano essere
avvenuti due incendi nel mese di febbraio e agosto
dello scorso anno.
Vogliamo avere dati aggiornati, trasparenti e
pubblici sull’andamento delle manutenzioni
straordinarie, a livello di cronoprogramma e di
investimenti. La
questione sicurezza deve essere
adeguatamente discussa , entrando anche nel
merito, delle ormai
molteplici discrepanze tra i dati rilevati, le
reali
percezioni
e i tanti, troppi guasti delle centraline di
monitoraggio ARPAT.
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Chiediamo che ENI fornisca anche dati precisi
in merito ai livelli occupazionali attuali,
sia in relazione ai dipendenti diretti che ai
dipendenti di dite in appalto: occorre una
fotografia aggiornata della situazione occupazionale
affinché si possano fare ragionamenti seri e basati
su dati reali, per non farsi trascinare nei noti
meccanismi del ricatto occupazionale, spesso basato
sul niente.
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per garantire tutto questo chiederemo una
commissione consiliare ad hoc, e la conseguente
convocazione dei vertici ENI.
Pretendiamo che gli impegni e le promesse vengano
fatte in sede pubblica e istituzionale, e non
più in incontri privati, impegni che non potranno diventare
vincolanti fino a quando tutti i passaggi con le
varie componenti in assemblee pubbliche non si
siano esauriti acquisendo e ascoltando tutti i
pareri.
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