Livorno: La crisi della giunta comunale
“C'è Grossa
Crisi...” Si esprimeva così un personaggio di Guzzanti
facendo il verso ad un santone che presentava un nuovo idolo..
"quelo"...cioè una tavoletta di legno...
Anche
al comune di Livorno “c'è grossa crisi...”
incomprensibile come le farneticazioni di quel personaggio.
Infatti non è una crisi legata al fallimento delle politiche per il lavoro con perdita di centinaia e centinaia di posti , cassa-integrazione, precarietà e disoccupazione, con la città di Livorno in testa alla classifica nazionale.
La giunta non è in crisi di fronte al fallimento della reindustrializzazione della Delphi, un dramma, annunciato che lascia nel lastrico centinaia di famiglie. Non si doveva essere geni (c'eravamo arrivati anche noi..) per capire che l'operazione Rossignolo fosse la classica operazione prendi i soldi (i finanziamenti della regione), e scappa...Almeno che si credesse che di fronte ad una crisi mondiale che mette in grosse difficoltà colossi nella produzione di automobili, ci fosse spazio per una produzione di lusso. Possibile che nessuno al comune o alla regione, ecc abbia fatto la semplice domanda : ma chi le compra queste macchine..?
La giunta non va in crisi per la gestione dei beni comuni, con Livorno che ha fra le tariffe più alte di acqua e gas, nonostante un referendum vinto, con percentuali da record, contro la privatizzazione e per la riduzione della tariffa dell'acqua, e con la gestione sempre più fallimentare delle ex municipalizzate, dai trasporti ai rifiuti.
Non va in crisi sulla politica ambientale e del territorio, con Livorno fra le città più inquinate d'Italia: rigassificatore, inceneritori,discarica del Limoncino... sono le perle di questa amministrazione... per non parlare dei ritardi e della incapacità di affrontare l'emergenza bidoni.
Non va in crisi sulla incapacità e non volontà di
affrontare la questione abitativa. Di fronte a decine e decine di
sfratti per insolvenza incolpevole, la politica del comune è stata
ed è il
nulla, lasciando sole famiglie che sono costrette ad
arrangiarsi , costrette ha scegliere fra dormire per strada o
occupare gli edifici vuoti lasciati dall'amministrazione ad
ammuffire.
Non c'è crisi sulla politica sanitaria, dove Livorno è il comune modello per i tagli alla sanità, con l'operazione del nuovo ospedale , che dietro la facciata dell'intensità di cura nasconde tagli ai posti letto, svendita di strutture pubbliche (ossia nostre) ai privati per fare cassa, con riduzione dei servizi sul territorio e con un peggioramento progressivo della nostra salute.
Su questi temi IDV, SEL e PD sono stati coesi ed
uniti come non mai.., la crisi è legata non a scelte divergenti
sulla politica del territorio, ma al gioco delle alleanze, locali,
regionali e nazionali.
Per la sinistra sociale e politica di
opposizione, è fondamentale dare delle risposte partendo dalle
situazioni di conflitto e di movimento per costruire sul territorio
programmi radicalmente alternativi alle politiche neoliberiste
prodotte dai governi Berlusconi e Monti a livello nazionale e
declinate dal PD e dai suoi alleati nelle regioni e negli enti
locali.
Sarebbe fallimentare e controproducente nei confronti
della costruzione di una vera alternativa, proporsi, come sembra che
voglia fare la il PRC-PCdI di Livorno, quale possibile stampella ad
una giunta ormai in crisi, pensando di ottenere uno strapuntino da
gestire, magari per riprodurre il quadro delle alleanze presente a
livello regionale.
20/3/2012
Sinistra Critica Livorno