Livorno 2 settembre 2011

Ancora sulla crisi della giunta: "ci avete creduto?? ma io ruzzavo"



Dalla farsa alla commedia, la vicenda della "crisi " della giunta livornese si tinge sempre più di ridicolo, già sembrava che a Livorno vivevamo nel paese delle fate.

La giunta entra in crisi e le forze che la sorreggono in consiglio comunale si dividono, non per questioni centrali per migliaia di abitanti di questa città, ma per le divisioni che ci sono dietro il sostegno alle varie cordate interessate alla gestione dell’ippodromo.

Ma ora ci dicono che era tutto uno scherzo.. a Livorno siamo fatti così, ci piace ruzzare, siamo la città del Vernacoliere, delle teste di Modigliani…

Allora la cosa si risolverà, come avevamo detto, ci sarà qualche cambio di poltrona. qualche accomodamento per sistemare gli alleati inquieti che cercano un po’ di visibilità.

In realtà il Sindaco manda al suo partito e ai suoi alleati un chiaro avvertimento : state buoni se no qui faccio saltare tutto..|

E allora si capisce che in realtà c’è un sistema di potere che sta crollando , un sistema che si è retto su un compromesso che permetteva la gestione dei grandi affari e la gestione urbanistica-speculativa della città, in cambio delle briciole che andavano ai settori popolari e al mondo del lavoro.

Questo sistema è ormai in crisi da anni e ora di fronte ai tagli bipartisan degli ultimi anni agli enti locali sta crollando completamente

La scelta è quella allora di abdicare a qualsiasi funzione di intervento e di sostegno.

E allora il re è nudo, spogliato dalle sottili vesti degli interventi sul terreno sociale rimane la cruda realtà quella che la giunta comunale è ormai un comitato di affari con varie cordate dentro e fuori il PD che lottano per avere un posto al sole. per tirare una coperta sempre più corta.

Il triste teatrino della politica sta dando vita sia a livello nazionale che a livello locale ad una triste prova… E’ il momento di mettere in campo un’altra idea di politica legata alla mobilitazione e alla presa di coscienza dei soggetti sociali.

Le piazze dell’Europa dalla Spagna alla Grecia dicono questo.

La giusta indignazione per una classe politica incapace e cialtrona deve legarsi a forme di autogestione delle lotte : dalla difesa dei beni comuni e dei territori, per il diritto ad una casa e un lavoro sicuri, contro il massacro sociale che l’Europa del capitale e delle banche insieme ai vari governi stanno portando avanti…

Come ha dimostrato il referendum sull’acqua pubblica e contro il nucleare ci sono gli spazi e la disponibilità a mobilitarsi.

Anche a Livorno questo è possibile, chi pensa che si possa costruire un modo diverso di fare politica deve cominciare a guardare non alle tragicomiche vicende del palazzo, ma costruire nella società un progetto alternativo.

Sinistra Critica Livorno