La Delphi, la Bertone, Cosimi e Rossignolo
170
lavoratori senza più alcuna prospettiva lavorativa; 170 famiglie senza
più alcun sostentamento e tutto questo purtroppo, grazie anche ad una
gestione del nostro governo locale, delle istituzioni e dei sindacati a
dir poco superficiale.
Già la scelta di puntare sulla produzione
di Suv, quando i maggiori produttori e utilizzatori di questo prodotto,
gli Americani, cambiavano strategia e puntavano sulla produzione di
automobili non inquinanti e a basso costo, vista la crisi, ci era
sembrata un pò…’azzardata.
Altrove…anche non molto lontane da noi,
ad esempio a Firenze, si è intrapresa un’altra strada:
l’Elettrolux, fabbrica di elettrodomestici con più di 350 lavoratori,
si è riciclata in produzioni di pannelli solari…garantendo un prodotto
utile ed il lavoro….
Come insegna la Innse si doveva percorrere la via del conflitto e della lotta,
chiedendo la requisizione delle aree industriali e, con il sostegno dei
lavoratori e della città, optare per produzioni rivolte al
risparmio energetico o alla mobilità ecocompatibile.
Ma come si è
potuto pensare o credere che il progetto Rossignolo, legato a doppio
filo all'acquisizione della Bertone si potesse realizzare senza alcun
contatto con le istituzioni e i sindacati torinesi e sopratutto
con i lavoratori Bertone, anch'essi a rischio del posto di lavoro?
Come
si è potuto pensare o credere che con il solo accordo di istituzioni,
banche e sindacati locali, il tutto si potesse considerare fatto?
Ma la cosa ancora più incredibile è che oggi si mostrano tutti stupiti.
Quando
l'imprenditore Rossignolo è uscito, in piena campagna elettorale, come
un'ariete in favore di Cosimi sindaco, quelli “un po' malfidati” come
noi, si sono detti: “se questo imprenditore si sbilancia così, forse
deve politicamente qualcosa. Passate le elezioni forse avremo sorprese”.
E con Cosimi ormai sindaco la sorpresa è puntualmente arrivata:
- il progetto ex Delphi “a monte”;
- i 170 lavoratori con “il cerino in mano”
E ora, che fare?
- In primis continuare a garantire la copertura della cassa integrazione;
- lavorare
a 360 gradi perché quelle aree non si tocchino, chiedendone la
requisizione affinchè rimangano a destinazione industriale;
- individuare
per quelle aree, interessi economici e produttivi nei settori emergenti
legati
alla
difesa dell’ambiente e a produzioni di lunga prospettiva con
l'obbiettivo di ricollocare tutti 170 i lavoratori.
12
agosto
2009
Sinistra Critica Livorno