Congresso della CGIL: Presentato un documento che chiede un congresso di svolta
Nella riunione della commissione politica del 26 ottobre, 6 compagne e compagni hanno presentato un proprio documento. Quel testo non rappresenta ancora un documento congressuale, ma pone una domanda precisa al gruppo dirigente della Cgil. Essa è: abbiamo fatto tutte le scelte giuste e possiamo continuare così, o proprio alla luce dello scontro sul sistema contrattuale e sulla politica economica del governo, c’è molto da cambiare? (...)
Quel
documento chiede quindi, come hanno scritto in premessa i firmatari, un
congresso di svolta e, ove questa richiesta non sia accolta, prepara un
documento alternativo a quello sostenuto dalla maggioranza del gruppo
dirigente confederale.
A questo punto il percorso verso un congresso
a due documenti contrapposti è iniziato. Formalmente sarà solo il
Direttivo del 9 e 10 novembre a definire le posizioni e gli
schieramenti, ma nella sostanza essi si stanno già delineando.
Il
documento presentato da 6 firmatari si intitola “La Cgil che vogliamo”
ed è aperto a interventi e contributi esterni alla commissione
politica. E’ stato infatti aperto un apposito sito (www.lacgilchevogliamo.it).
Le
firme che accompagnano questo testo sono indicative di esperienze e
posizioni nella Cgil molto articolate fra loro. Si definisce, così, un
confronto tra schieramenti congressuali che non è più riconducibile ai
precedenti congressi. In particolare è chiaro che se verrà confermata
l’adesione a un documento alternativo dei segretari generali della
Funzione Pubblica, della Fiom e del Credito, oltre che da parte di
diversi dirigenti confederali, di categorie e camerali, ci troveremo di
fronte a uno schieramento e a una proposta in grado di incidere
profondamente nel confronto congressuale. La Rete28Aprile, con una sua
apposita consultazione, ha scelto di partecipare alla costruzione di un
documento alternativo con tutte queste esperienze e gruppi dirigenti.
Naturalmente tutto questo dovrà essere verificato nel concreto dei
testi e delle loro proposte. Per la Rete la svolta consiste in tre
scelte fondamentali. Il rilancio della piena autonomia di
contrattazione e di esperienza nel sindacato, sulla scia delle scelte
contrattuali dei metalmeccanici della Fiom. Il vincolo assoluto pieno
della democrazia sindacale, la piena indipendenza dalle forze e dagli
schieramenti politici. Tutti questi saranno comunque temi centrali del
prossimo congresso.