Quest'anno
“Effetto Venezia”, la principale festa estiva di Livorno, è stata
attraversata negli ultimi giorni da 2 manifestazioni che hanno portato
alla ribalta alcune problematicità e contemporaneamente alcune esperienze
di autorganizzazione che stanno caratterizzando positivamente la vita
politica livornese di quest’ultimo anno. Il sabato sono stati gli/le
opera*, precar*, disoccupat* che dietro le insegne del “Coordinamento
lavoratori e lavoratrici livornesi” hanno messo al centro la questione
lavoro e della crisi che sta colpendo il nostro territorio.
Il Coordinamento sta dimostrando ormai di essere diventato un soggetto
cittadino consolidato e radicato, in grado di diventare in alcune
occasioni elemento di stimolo di mobilitazioni e vertenze: una realtà che
ha conquistato, proprio per il suo approccio teso ad unire e non a
dividere in base alle differenti appartenenze sindacali, una grande
popolarità tra larghi strati di lavoratori/trici. E questo nonostante le
ambiguità e talvolta l’evidente opposizione da parte delle burocrazie
sindacali, in modo particolare della CGIL.
Qualche centinaia di persone hanno così sfilato per le strade del vecchio
quartiere La Venezia con brevi fermate dove delegati/e e lavoratori/trici
di di alcune vertenze territoriali (ENI, scuola, People Care…) hanno
ricordato le loro esperienze e problemi e la necessità di opporsi al Jobs
Act, mentre dal palco, prima di un concerto, si è ricordato della
necessità di un nuovo protagonismo per contrastare gli effetti della crisi
e le politiche di austerità e di privatizzazione (dalla scuola alla
sanità) del governo Renzi.
Il giorno successivo è stata invece la volta della manifestazione contro
la cementificazione e il consumo di suolo organizzata del collettivo degli
“Orti urbani di via Goito”. Una esperienza di autogestione di un terreno
sottratto alla speculazione che vede la partecipazione di moltissime
persone, del quartiere ma non solo, con una logica tesa non tanto a
“coltivare il proprio orticello” ma a proporre una visione della città e
della democrazia dal basso e partecipata, fuori dalle regole del mercato e
della rendita.
Anche in questo caso la manifestazione, molto coreografica, ha
attraversato la festa tra gli applausi fino all’intervento sul
palco.”Cementificazione zero”, “Basta consumo del suolo” sono state le
parole d’ordine e gli slogan più presenti durante il percorso. Questo
oltre ad indicare una presa di coscienza sugli effetti nefasti della
continua costruzione di edilizia residenziale privata, in quanto non andrà
certamente a risolvere il disagio abitativo e gli sfratti, è anche un
segnale verso la nuova amministrazione grillina. Se infatti nel programma
elettorale del M5S si rivendicava il blocco del consumo del suolo, oggi
invece sulla questione del terreno dove sono sorti gli “orti urbani” il
sindaco Nogarin nicchia sostenendo che su di un terreno privato non può
farci niente, scordandosi che esistono strumenti urbanistici facilmente
utilizzabili, proprio mentre si prevede un nuovo PRG. Insomma su questo
terreno per ora non sembra esserci molta differenza tra questa e la
passata amministrazione.
Un’altra nota positiva è stata anche la partecipazione di rappresentanti
degli studenti alle due manifestazioni. Insomma possiamo dire un ritorno
ai vecchi slogan “Studenti ed Operai ( e contadini) uniti nella lotta.
Sinistra anticapitalista livorno