lunedì 29 giugno 2009
COPINH: Non ci faranno tacere! Non ci umilieranno!
Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari e Indigene dell'Honduras (COPINH)
Davanti al deprecabile colpo di Stato in Honduras
Non ci faranno tacere! Non ci umilieranno!
Alla comunità nazionale e internazionale
Il
COPINH condanna il colpo di Stato sporco e vigliacco contro il
presidente della Repubblica, costituzionalmente legittimo, Manuel
Zelaya Rosales; denuncia il ruolo fascista e terrorista che le forze
armate giocano a favore del Congresso Nazionale presieduto da Roberto
Micheletti Bain, dei mezzi di comunicazione, dei settori di potere
dell'ultradestra e delle altre istituzioni servili ai agli interessi
oligarchici e imperialisti, che anno sequestrato questa mattina il
Presidente, prima dell'inizio della consultazione popolare, al quale il
popolo sta partecipando nonostante la repressione, la campagna di
paura, i fucili puntati.
Nella capitale c'è praticamente uno stato
d'assedio; si registra inoltre l'interruzione dell'energia elettrica, i
golpisti hanno una lista di dirigenti popolari da catturare, gli/le
honduregni/e che stanno manifestando con grande combattività davanti al
palazzo presidenziale sono circondati da camionette ed elicotteri. Ciò
nonostante sono state installate delle urne e si sta esercitando la
partecipazione al referendum come forma di ribellione; il popolo
honduregno continua a mobilitarsi. La nostra organizzazione dalle prime
ore del mattino sta convocando i suoi militanti e ha iniziato una
marcia con i rappresentanti del Popolo Lencas verso Tegucigalpa.
A
tutte e a tutti diciamo che il popolo honduregno, sta realizzando
grandi mobilitazioni, azioni nelle comunità, nei municipi, ci sono
blocchi dei ponti, c'è la resistenza davanti alla palazzo presidenziale
e altre cose ancora. Dalle terre di Lempira, Morazàn,e Visitación
Padilla facciamo appello a tutto il popolo honduregno a manifestare in
difesa dei propri diritti, della democrazia reale e diretta per il
popolo.
Ai fascisti diciamo che non ci faranno tacere, questo atto
vigliacco gli si rivolgerà contro molto duramente. Affermiamo
chiaramente che non riconosciamo nessun “sostituto” (Presidente) e che
lotteremo per il nostro popolo, per il nostro diritto a sognare un
paese con giustizia, dignità, equità, libertà e vita. Con la forza
ancestrale di Iselaca e Lempira si leva la nostra voce di vita,
giustizia, libertà, dignità e pace.
28 giugno 2009