9/7/2009  INACCETTABILE,  CI IMPONGONO IL NUCLEARE


Il senato ha approvato in via definitiva il ddl “sviluppo” con il quale il nostro paese torna al nucleare, nonostante il parere espresso dal popolo italiano - all’indomani dell’esplosione del reattore nucleare di Černobyl', del 1986- con il referendum del 1987.
Entro 6 mesi dovrà essere predisposta la normativa per la localizzazione delle centrali, per lo stoccaggio e il deposito dei rifiuti radioattivi.
L’ incidente nella centrale di KrsKo in Slovenia, a 30 Km dal confine italiano, è ancora  lì a testimoniare che un  problema  sicurezza c’è, esiste e non si discute.
Ricordiamo tra l’altro, l’annosa questione dello smaltimento delle scorie  tornata di nuovo alla ribalta durante l’ultima alluvione che  ha colpito il Piemonte e che, per poco, non ha portato a galla le scorie nucleari stoccate a Salluggia, sulla Dora Baltea, residuo delle ex centrali chiuse dopo il referendum del 1987.
L’esperienza ci dice che è sufficiente il verificarsi di una grave fuga radioattiva in una centrale per causare migliaia di morti, tumori, mutazioni genetiche tra le popolazioni e danni persistenti all’ambiente per fallout di isotopi instabili. Va da se che con l’aumento dei siti nucleari aumentino anche  le probabilità che prima o poi avvenga un  guasto agli impianti, per errore umano, terrorismo, guerra o terremoti di particolare intensità –vedi quello dell’Aquila-
Il timore di una gestione poco trasparente “dell’affare” nucleare non viene di certo fugato  dalla scelta di questo Governo  di estendere, prima di affrontare in Parlamento la discussione sul ddl “Sviluppo” , il segreto di Stato sull'individuazione di un  sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari.
Il provvedimento fu pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008 n°90 ed entrò in vigore lo scorso 1° maggio nel silenzio quasi completo dei mass media italiani (giornali, tv, stampa) e con il plauso dell’attuale governo di destra. Apprendemmo la notizia  da un articolo del quotidiano di economia e finanza Sole24Ore - 9 maggio 2008.
I commi 1 e 3 dell’art.9 del provvedimento(D.P.C.M. 8-4-2008), in modo molto preoccupante, così recitano:
1. “Nei luoghi coperti dal segreto di Stato, le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento.”
3. “In relazione ai luoghi coperti dal segreto di Stato, le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali ed il Corpo nazionale dei vigili del fuoco”!
Viene da chiedersi:
perché si vogliono dirottare enormi risorse finanziarie, si parla di decine di miliardi di euro, per una politica energetica costosissima che oltre ad essere pericolosa per la salute umana e per l’ambiente, fornirà elettricità non prima di dieci – dodici anni a far data da oggi ?
Non sarebbe meglio intraprendere la via di un modello di sviluppo basato su fonti di energia rinnovabile come eolico e solare, sul riciclaggio dei rifiuti, sulla coibentazione delle abitazioni e sul risparmio energetico?
Perché le logiche del profitto devono sempre  prevalere sull’interesse comune?
Costruiamo comitati contro il nucleare con tutti i soggetti sensibili, progettiamo iniziative i per dire no alle centrali nucleari;
rivendichiamo la scelta fatta dal popolo italiano con il referendum del 1987.

SINISTRA CRITICA Livorno