In
questi giorni assistiamo ad un proliferare di incontri tra nuove e
vecchie formazioni politiche e sociali cittadine in vista delle prossime
elezioni Comunali.La scadenza elettorale è alle porte, la creazione di
una alternativa all’attuale giunta comunale si sta quindi facendo sempre
più urgente. Tutti i soggetti sino ad ora coinvolti concordano sul fatto
che le politiche attuate nelle ultime legislature hanno portato Livorno
in una situazione tale che rende necessaria un’altra politica. Una
alternativa al blocco di potere dl PD che, da parte nostra, riteniamo
debba caratterizzasi su di un programma generale chiaro, inclusivo, e
soprattutto unificante, capace cioè di mobilitare e accogliere,
facendoli diventare protagonisti, tutti quei soggetti collettivi ed
individui che in questi anni si sono impegnati su importanti, anche se
parziali, vertenze territoriali in difesa dell’ambiente, del lavoro, dei
beni comuni, del diritto di avere una casa.
Ma sulla questione del programma, al contrario, vediamo una
sottovalutazione che può essere pericolosa: il ripetersi di logiche
politiciste, tutte centrate su questioni identitarie, di simboli, di
nomi dei candidati; una impostazione che rischia di ripetere fallimenti
e delusioni a cui ultimamente abbiamo già assistito a livello nazionale
(Lista Ingroia).
Per questo riteniamo utile diffondere una proposta proveniente da uno
dei soggetti interni a questo processo aggregativo, relativa a un
programma che delinei, partendo dal locale, una prospettiva di un’altra
Livorno, democratica e solidale, che sia utile per il coordinamento e
l’unificazione di tutte le lotte che si sono sviluppate nella nostra
città e che abbia una prospettiva più ampia, capace di andare al di là
delle elezioni e senza troppe illusioni sul ruolo, pur importane, delle
istituzioni e delle scadenze elettorali.
Per ora questo è l’unica proposta che si aggiunge al programma elaborato
da “Buongiorno Livorno (quest’ultimo reperibile in www.http://www.buongiornolivorno.it/il-programma/)
PROPOSTA DI PROGRAMMA
Ci
troviamo oggi di fronte ad una città senza futuro, deindustrializzata,
con una massa enorme di giovani disoccupati e precari, invivibile da un
punto di vista ambientale e impoverita da quello sanitario. Abbiamo
delle emergenze sia abitative che lavorative dovute alle scelte
sbagliate fatte dall’amministrazione comunale e dal blocco di potere che
da decenni la sostiene.
Chiara a tutti è la necessità di tentare a creare una lista che possa
competere per la guida di questo Comune alle prossime elezioni
amministrative.
Una lista che però non deve essere di sola sostituzione di classe
dirigente, non la sostituzione del PD solo perché è il PD, ma deve
rimettere in discussione innanzitutto le scelte fatte da questo partito
in questi ultimi decenni e il modello di città che esso costantemente
ripropone.
Al privato e alle privatizzazioni dobbiamo contrapporre la difesa dei beni comuni e del ruolo del pubblico, sebbene razionalizzato e reso più partecipativo nella gestione, nei servizi sociali e nella gestione del territorio.
-
Va rigettato il piano di costruzione del nuovo ospedale “ad alta
intensità di cure”, sia da un punto di vista ambientale, sia perché
funzionale ad una scelta politica regionale di smantellamento della
sanità pubblica, operazione che oltre a privare Livorno di un sistema di
cura e prevenzione è anche mezzo di speculazioni edilizie. Al contrario
di quanto perseguito finoi ad oggi il comune di Livorno, attraverso la
conferenza dei sindaci, dovrà pretendere dall’ASL l’innalzamento dei
posti letto ospedalieri per abitante attualmente sotto la media
regionale ed in prospettiva ancora meno (con il nuovo ospedale).
Nella
stessa sede dovrà anche perseguire la restituzione nei distretti
sanitari degli ambulatori specialistici e dei consultori che sono stati
ridotti in questi anni e puntare ad un loro aumento.
- Va messo in moto un processo di ripubblicizzazione dei servizi
pubblici e dei beni comuni a partire dal rispetto del referendum
sull’acqua al quale vanno aggiunti i trasporti e i servizi scolastici.
- Va risolta l’emergenza abitativa, bloccando consumo del territorio,
frenando rendita e speculazione: tramite una riqualificazione del
patrimonio pubblico, un riutilizzo degli spazi pubblici vuoti ed
abbandonati, una politica che permetta di colpire le case non utilizzate
per speculazione e immetta le case private sfitte nel circuito degli
affitti tramite garanzie ai piccoli proprietari, deve essere introdotta
una quota di alloggi sociali per ogni nuovo insediamento immobiliare.
- Va dato il sostegno e la solidarietà a tutti coloro che lottano per il
diritto alla casa e che in questi mesi stanno subendo le ritorsioni e
una pesante repressione da parte delle “istituzioni”
- Sul commercio deve essere bloccato il diffondersi ormai forsennato dei
grandi centri commerciali, trovando un equilibrio tra grande e piccola
distribuzione, attivando forme di sostegno ai vari negozi di vicinato,
privilegiando quelli nei quartieri popolari e quelli di qualità (negozi
storici, librerie, cinema, attività artigianali, vecchi mestieri rivolti
al riuso, distribuzione eco solidale, ecc,).
-
Crediamo che grande importanza debba avere anche un nuovo piano del
traffico che privilegi la mobilità dolce (pedoni e biciclette) e il
trasporto pubblico, per motivi ambientali e di vivibilità, e che sia
finalizzato non solo a garantire il collegamento verticale tra periferie
e centro, ma anche quello circolare tra le differenti periferie della
città.
- – Deve essere valorizzato il parco delle colline livornesi, bloccando
la speculazione e la cementificazione nella zona di Montenero, e
attivando attività pubbliche di uso sportivo, turistico, educativo,
agricolo biologico.
- – La costa deve essere resa fruibile a tutti i cittadini e deve essere
garantito il passaggio a mare, rendendo sicura la balneazione, pulite le
spiagge e gli scogli, le acque, garantendo servizi balneari a prezzi
popolari e non speculativi. Nessuna area demaniale deve essere
privatizzata.
- – Le politiche sociali devono essere accoglienti ed inclusive, devono
tenere conto anche dei bisogni e dei migranti, un settore importante di
nuovi cittadini livornesi oggi esclusi o in difficoltà in quanto privi
di diritti.
Deve essere garantita l’accoglienza per gli immigrati appena arrivati e
per gli immigrati che sono senza casa con la previsione di un centro di
accoglienza sovvenzionato dal Comune.
Deve essere facilitata l’integrazione sia sociale sia lavorativa
predisponendo sia corsi di lingua italiana sia corsi di formazione
professionale.
Deve essere garantito l’accesso alla graduatoria ERP a tutti gli
immigrati in possesso di permesso di soggiorno a qualunque titolo
rilasciato ed anche se avente durata inferiore a due anni
Deve essere prevista l’istituzione di uno sportello per i servizi alla
persona che si occupi delle pratiche relative al rilascio e rinnovo del
permesso di soggiorno, ricongiungimento familiare, flussi, sanatorie.
-
La crisi con le sue conseguenze crea sofferenze ed esclusione in sempre
più larghi settori della popolazione. Per questo è necessario che il
Comune si faccia promotore di forme di sostegno anche attraverso servizi
sociali alla persona con contributi all’affitto, servizi di trasporto
pubblici gratuiti, tariffe e servizi di base gratuiti o agevolati
- Per rendere strutturale il fondo necessario per questa forma di
salario sociale, potrebbero essere usati anche, da subito, i risparmi
derivati da una forte riduzione del costo della politica con:
diminuzione delle idennità, almeno della metà, di Sindaco, Assessori e
Presidenti di Circoscrizioni; riduzione del numero degli Assessori al
minimo previsto per legge, e utilizzo solo del personale comunale per
l’équipe del Sindaco; drastica riduzione dei compensi dei manager
pubblici.
- contro la precarietà le Amministrazioni pubbliche devono stabilizzare
tutti i lavoratori precari, invertendo la tendenza ad esternalizzare i
servizi, condizionando, per quanto non può essere necessariamente non
esternalizzato. la concessione di appalti (di produzione e lavoro o
servizi) ad una percentuale di lavoratori assunti con contratti a tempo
indeterminato, inserendo nei capitolati d’appalto questa caratteristica
come vincolo. Per gli appalti relativi ai servizi di persona e del
lavoro sociale devono essere abolite le gare al minimo ribasso, che
significano servizi più scadenti , salari più bassi e condizioni di
lavoro peggiori.
-La
crisi ha anche accentuato il divario tra generi colpendo in modo più
pesante le donne che oltre a subirne gli effetti economici in termini di
riduzione della capacità di spesa e delle opportunità di lavoro vedono
ricadere sulle proprie spalle tutto il peso del lavoro di cura vista la
marcata riduzione degli interventi pubblici nel settore sociale (asili
nido, centri diurni per anziani, rsa, assistenza domiciliare). E’ un
meccanismo perverso che deve essere invertito, il comune dovrebbe
investire grandi risorse in questo settore, in modo da proteggere le
fasce deboli della popolazione (bambini, anziani, portatori di
handicap), garantire pari opportunità di genere e creare posti di
lavoro.
Vanno quindi potenziati gli asili nido e dell’infanzia pubblici,
annullando qualsiasi forma di sostegno finanziario alle scuole private
anche indiretto (sostegno agli studenti e al diritto allo studio), come
i centri per anziani specializzati nell’assistenza alle malattie senili
e nel sostegno alle famiglie coinvolte.
-Occorre evitare che il nostro territorio diventi un luogo di
smaltimento rifiuti con l’esca della creazione di posti di lavoro.
Quindi:
- i blocco di ogni tentativo di imporre un nuovo inceneritore o di
incrementare l’inceneritore attuale, sviluppando una raccolta di rifiuti
porta a porta collegata con la creazione di centri di riciclo e riuso
senza i quali una raccolta differenziata non ha senso (e creando si in
questo caso nuovi posti di lavoro)
- il rifiuto della discarica del Limoncino che, visti i più recenti
sviluppi giudiziari, incombe minacciosamente sopra le nostre teste.
- lo stop alla creazione di nuovi insediamenti industriali pericolosi a
cominciare dalla variante urbanistica nella zona del Cisternino e di
Vallin del Buio che destina quelle aree alla creazione di un nuovo polo
di attività industriali e nocive .
- lo smantellamento del “rigassificatore”, per il suo forte impatto
ambientale, per il costo che dovranno pagare i cittadini nelle bollette
e per la sua inutilità.
Abbiamo ben chiaro che oggi l’attacco portato agli enti locali è dovuto
alle politiche di austerità, dalla Spending Review al Fiscal compact,
passando per la parità di bilancio in Costituzione.
Per questo qualsiasi amministrazione alternativa dovrà porsi, in ottica
nazionale ed internazionale, in contrasto a tutte quelle politiche che
in questi anni hanno avallato le proposte della “ Troika”.
Si pone come obbiettivo primario, attività di qualsisia Amministrazione
locale che non si vuole limitare a gestire la miseria, con tutte le
conseguenze che questo può comportare, una lotta ai “vincoli” di
bilancio imposti alle amministrazioni locali e di conseguenza ai governi
sia di “larghe intese” che di centro destra/sinistra, coscienti che non
esistono allo stato attuale, e non esisteranno per un lungo periodo,
“governi amici”.
Ma non solo: in campo urbanistico, la soluzione dei bisogni della
popolazione, soprattutto in un momento di crisi come l’attuale, non
potrà essere risolta se non con un cambio delle norme costituzionali che
garantiscano in modo definitivo il concetto della separazione del
diritto di proprietà dei suoli dal diritto di edificare, introducendo
l’eliminazione dell’indennizzo in caso di esproprio dei terreni per uso
pubblico.
Ed è anche su questi terreni che le amministrazioni solidali si devono
impegnare e coordinarsi per porre al governo centrale e al parlamento la
centralità di questo obiettivo, e creare mobilitazioni e pressioni
popolari, anche conflittuali, capaci di andare in questo senso.
Il cambiamento non può passare infatti da astuzie o fronti elettorali
tutti politicisti.
Sinistra Anticapitalista chiede che organizzazioni , forze politiche cittadini, movimenti si impegnino in una lista comune ( simbolo e nome da decidere) per dare una alternativa credibile di sinistra , antiliberista, ecologista e solidale alla nostra città.