L’ennesimo massacro premeditato contro la striscia di Gaza, lanciato da Israele il 27 dicembre, che si prevede lungo e che nei primi giorni ha già provocato più di seicento morti e migliaia di feriti, soprattutto bambini e donne, tra la popolazione civile, è tutto tranne che un atto difensivo.
Si tratta invece di un atto premeditato e preparato da tempo, come dimostrano le dichiarazioni degli stessi commentatori israeliani e la violazione della tregua già dal 4 Novembre.
L’azione militare, culminata nell’attacco di terra è l’ultima dimostrazione della sistematica pulizia etnica che da decenni viene portata avanti da Israele, mascherata con il pretesto dell’attacco “preventivo” contro i capi di Hamas e presentata come una reazione “difensiva” ai missili lanciati sul territorio israeliano.
Coloro che accreditano questa versione dei fatti (la stampa internazionale e i politici, anche nostrani) dimenticano che la striscia di Gaza è isolata da quasi venti anni, che da oltre due subisce un embargo che ha distrutto l’economia palestinese e portato alla fame la popolazione.
Come spiegava opportunamente Richard Falk, relatore speciale dell’ONU per i diritti umani nei territori occupati, quando si definisce “entità terrorista” una zona popolata da un milione e mezzo di esseri umani si entra in una logica genocida.

Chiede una presa di posizione del Governo italiano e dell’opposizione di centro sinistra per l’immediata cessazione delle azioni di guerra e dell’embargo contro Gaza, per la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi e affinché la comunità internazionale protegga i palestinesi e i loro diritti ;
Avvia un procedimento per il gemellaggio tra la città di Livorno e la città di Gaza, esprimendo così una solidarietà tangibile verso una popolazione oppressa e in direzione di un vero processo di pace.