Le iniziative
della lega in piazza sono rivolte a creare paura e fomentare
il clima di insicurezza, mentre al governo riducono o annullano i
diritti delle donne.
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Ennesimo
appuntamento della Lega a Livorno per distribuire spray al
peperoncino in cambio di sottoscrizione tessera da
sostenitore per l’anno in corso.
L’iniziativa
“Ledonnenonsitoccano” è chiaramente rivolta a creare
paura, a fomentare il clima di insicurezza ed allora ho
sentito il bisogno di scrivere ai “signori della paura”.
Cari leghisti, vi spiego io di cosa ha paura una donna, una
madre, una lavoratrice, una moglie. In ognuno dei suoi
ruoli, una donna ha paura di vivere in uno Stato
maschilista, che non la rispetti e non la tuteli con
apposite leggi che promuovano l’uguaglianza di genere. In
uno Stato che non accolse gli artt. 29 e 30 della
Convenzione di Istanbul che riguardano il diritto al
risarcimento alle vittime di violenza sessuale quando
l’autorità non abbia adottato le misure di prevenzione e
protezione necessarie, tanto si sa è la donna che provoca e
se la va a cercare. In uno Stato che vorrebbe la riforma del
diritto di famiglia improntata sul principio medievale
dell’indissolubilità del matrimonio, con ricorso alla
mediazione familiare obbligatoria anche per le vittime di
violenza domestica, in palese violazione dell’ |
art. 48 della Convenzione di
Istanbul, e all’autorità di pubblica sicurezza per riportare il
minore maltrattato nella casa in cui è presente il genitore
violento. In uno Stato che permette che le donne guadagnino meno
dei colleghi uomini con pari mansioni, che firmino lettera di
licenziamento al momento dell’assunzione nel caso rimangano
incinta, che le lasci sole nella cura dei figli e degli anziani
perché non adotta adeguate politiche sociali. Le donne hanno di
nuovo paura di abortire con i ferri da calza in squallidi e
sporchi ambulatori privati e morire di setticemia. Le donne hanno
paura che i loro figli quindicenni che protestano pacificamente
vengano massacrati da rappresentanti dello Stato; che vadano a
scuola in istituti fatiscenti dove non viene neanche promossa ed
incentivata la cultura ma lo sterile nozionismo, dove si invitano
gli studenti a mentire e copiare , dove si abolisce l’esame di
storia, perché si sa che un popolo senza storia è un popolo senza
memoria, senza passato e senza futuro, dove si abolisce lo studio
della storia dell’arte perché si sa che il bello apre le menti e
allontana i fantasmi delle dittature. Le donne hanno paura di uno
Stato che distrugge i modelli di accoglienza e integrazione e
processa il diritto a restare umani, che istiga al razzismo e alla
xenofobia e beffa delle beffe affida la presidenza della
Commissione per i diritti umani a chi inneggia a ruspe e forni
crematori, come dire….mettere il lupo a guardia del gregge. Le
donne hanno paura di uno Stato dove i politici al governo
minacciano la libertà di stampa, definendo i giornalisti
“puttane”, aggettivo umiliante per le donne, e adoperano i termini
autistico e portatore della sindrome di Asperger come insulto e
non per definire gravi patologie. Le donne hanno paura di uno
Stato che premia l’illegalità a suon di condoni e regala alle
mafie la possibilità di ricomprarsi i beni confiscati.
Ma vedete cari
leghisti contro queste paure lo spray al peperoncino è del tutto
inefficace.
Ci difenderemo con
altri mezzi; organizzandoci, lottando, manifestando, incontrandoci
e parlando, perché alla fine abbiamo smesso di avere paura della
paura.
Giulia
Siringo
Sinistra
Anticapitalista Livorno
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