definire il tipo di rapporto che
vogliamo con i lavoratori. In primis và detto, anche se può sembrare
scontato, se pensiamo che stare nei sindacati sia cosa utile e
quindi giusta.
C’è chi pensa che il lavoro sindacale sia una cosa
inutile, o quantomeno poco utile, che sottrae forze importanti,
specialmente per una piccola organizzazione come la nostra, che
potrebbero essere utilizzate in modo più fruttuoso in altre
direzioni e per avere un radicamento diretto come S.C. nei luoghi
di lavoro.
Ovviamente non sono di questo avviso anche perché è mia
convinzione che ulteriori sfaldamenti del collante
trade-unionista fra i lavoratori non favorirebbero certo l’azione
politica di S.C., anzi credo che sarebbe ancora più difficile
farsi comprendere.
Oggi la tenuta del collante solidale fra i
lavoratori ha le due espressioni più avanzate, sempre tenendo
conto di quello che realmente esiste e non di quello che sarebbe
necessario, nella costituenda area della mozione 2 in CGIL e
nella neonata USB.
CGIL
In
CGIL, a partire dall’esperienza della rete 28 aprile, penso che i
nostri militanti debbano sostenere la costruzione della nuova
area programmatica a prescindere dai dubbi rispetto ai giochi
possibili di settori di apparato. Il gioco della maggioranza
che diceva che la contrapposizione congressuale era tutta una
questione di posti (vero per alcuni) sta già dimostrandosi falso
dopo l’accordo separato di Pomigliano (CGIL da una parte e
Fiom dall’altra). Questo non deve portarci ad appiattirci
sulle posizioni di quel settore della mozione 2 che proviene
dalla vecchia maggioranza e che, per storia e coinvolgimento
negli apparati fino a poco prima del congresso, esprime
posizioni certamente più moderate della rete 28 aprile.
Il
basso livello di coscienza dei lavoratori, dovuto ai continui
arretramenti subiti negli ultimi venti anni, non lascia spazio a
posizionamenti più avanzati in CGIL, questo non vuol dire
abbandonare la critica e l’esternazione di quello che sarebbe
necessario (che anzi va sempre detto con puntualità e precisione)
ma và evitato il proliferare di matrioske organizzative che
avrebbe il solo effetto di ghettizzarci, che è un po’ quello che
mi sembra che sia successo ai nostri compagni nel percorso
SDL-USB.
USB
Premetto
che essendo esterno all’ USB le considerazioni che faccio sono
supportate da quello che mi è stato detto da vari compagni ed a
vari livelli nonché dai documenti che ho potuto leggere in rete. Dopo
anni di frammentazione del sindacalismo alternativo alla
CGIL si è arrivati all’USB come unificazione RDB-SDL e parte
della CUB .In questa situazione mettere insieme alcune decine di
migliaia di lavoratori è di per sé una cosa positiva, in
controtendenza rispetto a quanto visto dagli anni 90 ad ora (a
parte qualche lodevole eccezione realizzata dal Sincobas
prima e dall’SDL dopo). Il soggetto che nasce è il massimo che potevano
produrre anni di frammentazione e di autoreferenzialità del
cosiddetto Sindacalismo di Base. Lo spirito iniziale dello Slai
cobas, fatto rivivere dal Sincobas dopo le sciagurate scelte
politico sindacali del gruppo dell’Alfa, è ormai un ricordo,
basti pensare che la maggioranza della parte SDL proveniente dal
Sincobas, che aveva fatto la scissione dallo SLAI ha votato
contro il documento di minoranza che riprendeva la loro stessa
impostazione originaria. In questo contesto le posizioni, corrette,
espresse dai nostri compagni sono state il 10% dell’SDL e quindi
conteranno, se conteranno, pochi punti in percentuale nell’USB.
Quindi operazione astrattamente giusta ma sostanzialmente
fallimentare per quanto riguarda S.C. , dopo anni in cui sono
stati dati anima e corpo al Sincobas prima e SDL poi ci si trova
con un pugno di mosche in mano e in più con compagni operai di
S.C. della Fiat che hanno votato con la maggioranza dell’SDL.
Quello
che è successo nell’ SDL riportato in CGIL è come se avessimo
fatto una mozione all’interno della rete 28 aprile per non
allearci con la Fiom e il resto della mozione 2. Sarebbe stato
deleterio e ghettizzante.
Credo che questi 2 passaggi
(Congresso CGIL e nascita USB) avrebbero dovuto vedere i
militanti di S.C. impegnati, come del resto -al di là di
qualche problema locale- è stato, nella mozione 2 in CGIL insieme
alla rete 28 aprile e per quanto riguarda l’USB avrebbero dovuto
stare nel percorso della maggioranza SDL senza lesinare
critiche e senza però costruire una mozione che non ha
coinvolto neppure tutti i nostri compagni.