200.000 tonnellate di rifiuti pericolosi o speciali smaltite abusivamente
in due discariche della provincia di Livorno solo tra il 2015 e il 2016. I
rifiuti venivano certificati come “puliti” e spediti in discarica. Due le
aziende private livornesi coinvolte: la Lonzi metalli s.r.l. e la
Ra.ri s.r.l. che avrebbero dovuto fare smaltimento ma in realtà
miscelavano soltanto e a volte non facevano neppure questo. Lo scopo era
massimizzare i profitti e tra il 2015 e il 2016, a fronte di un guadagno
quantificato in oltre 26 milioni di euro, le due aziende avrebbero
“risparmiato” 4 milioni di euro solo di eco tassa da versare alla Regione
Toscana.
In una intercettazione shock si parla di una Scuola Fattoria situata
vicino ad una delle discariche e dei bambini che la frequentano: “Ci
mancavano anche i bambini che vanno all'ospedale, che muoiano i bambini.
Non mi importa che i bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo
alla strada i rifiuti”.
Le due discariche coinvolte, entrambe a partecipazione pubblica, sono la
REA di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino.
Tutto questo in Toscana ad appena poco più di un anno dallo scandalo
dei fanghi non trattati e interrati in campi coltivati a grano in
provincia di Pisa.
Di nuovo nella democratica Toscana nel Presidente “socialista” Rossi, del
Segretario PD Renzi, delle tantissime Amministrazioni egemonizzate
dal PD e delle Aziende partecipate guidate in larga maggioranza da
dirigenti PD.
Finalmente il vaso di Pandora è stato scoperchiato!
In questi anni non sono mancate le segnalazioni e le denunce di Comitati,
di Medicina Democratica, nostre e di Senza Soste la sola testata
giornalistica che abbia fatto attraverso giornalismo di inchiesta,
controinformazione. Un incendio oggi, una nube maleodorante domani….e
l'ARPAT niente: abbiamo scoperto così che esistono “diossine buone,
innocue”, insomma mai nessun problema né per la salute pubblica, né per la
salute dei lavoratori e delle lavoratrici di quelle aziende.
Tutto questo è inacettabile. E' inacettabile che la parte più delicata
della filiera dello smaltimento dei rifiuti, quella dei tossici e dei
nocivi, sia lasciata in mano ai privati ed è inaccettabile che le
partecipate guidate da dirigenti che quadagnano fior di quattrini non
siano dotate di adeguati strumenti di controllo.
Anche in Toscana – ha detto Squillace illustrando l'operazione nella
sede della Procura di Firenze -,
ci sono impianti di smaltimento circondati da mura altissime e piene di
telecamere, da fare invidia ai bunker superprotetti dei capimandamento
mafiosi in alcune aree del sud Italia. Sono inaccessibili e io mi chiedo:
perché tanta attenzione per custodire la monnezza?”
Di nuovo per il profitto di pochi si violentano i nostri bisogni, il
nostro ambiente e la nostra salute. Le responsabilità politiche di chi ha
governato sono enormi.
LA GESTIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI DEVE ESSERE TOTALMENTE PUBBLICA.
15 dicembre 2017