Compagne e compagni,
commetteremmo un grave errore se, immaginassimo che i
nostri lavori di questi tre giorni si svolgano in una
campana di vetro.
Sì Toscana a Sinistra sarà valutata e votata non solo
per quel che dice e scrive nel suo programma elettorale,
ma anche per come si colloca e si relaziona con le altre
forze che, non solo esistono, ma governano, agiscono e
saremo valutati noi e gli altri anche rispetto a criteri
di prossimità, alleanza o alterità e alternatività
apertamente dichiarati. Questo è vero quanto è vero che
ogni giorno il sole sorge e tramonta anche se il cielo è
coperto dalle nuvole. Non vederlo sarebbe da
irresponsabili.
Allora se tutti abbiamo tratto sollievo dalla caduta del
Governo Conte-Di Maio-Salvini questo non deve portarci a
credere che l'attuale governo sia effettivamente
intenzionato e, soprattutto, in grado di avviare una sia
pur modesta inversione di tendenza per i lavoratori e
per i ceti popolari che non si limiti al maggior garbo e
cortesia, peraltro tutti da verificare.
Vale la pena sottolineare che il programma di governo in
29 punti che puntella la coalizione
PD-M5S-LeU-ItaliaViva si apre, non a caso, con
l’affermazione della necessità di salvaguardia degli
“equilibri di finanza pubblica”. In tutta evidenza,
questa è l’architrave su cui si regge l’intero impianto
del programma di governo e sarebbe un grave errore fare
lo “spezzatino”, cioè considerare i singoli punti di
programma come parti separabili dalla logica di insieme
che li sorregge. È forse curioso che tutte le petizioni
di principio e le buone intenzioni (un Green New Deal ,
investimenti pubblici, prevenzioni degli infortuni sul
lavoro ecc…) siano irrealizzabili considerando gli
ingenti investimenti necessari che sono incompatibili
con gli “equilibri di finanza pubblica” accettati dalle
forze politiche che compongono il Governo, mentre i
punti effettivamente realizzabili siano quelli contro la
classe lavoratrice: spending review, revisione delle
detrazioni fiscali, autonomia differenziata, solo per
citarne alcuni. Persino sul piano democratico, il
governo lascia trapelare una semplice modifica dei
decreti sicurezza per evitare di incorrere nel giudizio
negativo della Consulta (quindi agisce per salvarli!) .
In questi cinque anni il nostro gruppo consiliare si è
collocato all'opposizione del governo regionale di
centro-sinistra, in modo alternativo alle varie destre
e, particolarmente negli ultimi due anni, anche alle
politiche del governo centrale, in quel periodo espresso
e convintamente sostenuto da Lega e 5 Stelle. Nei
territori le realtà che hanno dato vita a questa lista e
che hanno sostenuto il gruppo sono state protagoniste o,
almeno, attori delle lotte e campagne di resistenza
contro le politiche neo liberiste portate avanti da
centro-sinistra, destre e 5 stelle.
Se penso, solo a titolo di esempio, alle devastazioni
ambientali nel mio territorio, alle cave di marmo che
sventrano le montagne di Carrara, trovo sia la copertura
ai peggiori istinti predatori dei padroni del marmo, che
da sempre è fornita dal PD e dai governi regionali di
centro-sinistra, sia la connivenza inetta del governo
cittadino dei 5 stelle.
Se penso ad un altro tema a forte caratterizzazione
regionale, la sanità, trovo iscritta nella storia e
nell'agire quotidiano di ciascuno di noi sia il
contrasto all'azione del centro-sinistra, ai suoi tagli,
alle sue riorganizzazioni, ai continui regali ai
privati, sia il contrasto al modello di sanità
dell'ultimo governo lega-5 stelle in cui, senza alcuna
differenziazione e con una ministra grillina alla
salute, si è parlato di sanità sovranista per coprire la
discriminazione dei migranti perfino su un diritto
fondamentale come questo.
Noi pensiamo che si debba andare avanti sulla strada
della resistenza contro tutto questo, che dobbiamo
continuare ad unire proposte e resistenze, anzi che
questa coalizione di persone, gruppi, associazioni ma
anche, fatemelo dire, non secondariamente di partiti e
di forze politiche organizzate, debba trovare ancora
maggiore coesione e condivisione.
Trovare le forme in modo che ognuno possa sentirsi a
casa propria, riconoscendo a tutti adeguata
rappresentanza dovrebbe essere lavoro dei prossimi mesi.
In questi tre giorni abbiamo il compito di affinare i
nostri contenuti programmatici e di organizzarci per il
lavoro dei prossimi mesi, ma abbiamo anche quello di
chiarire, in piena trasparenza, il nostro posizionamento
politico.
Si tratta, oggi, di riconfermare la nostra assoluta
alterità e alternativa sia al centro destra che al
centro- sinistra, ma anche, visto il momento, a questo
governo nazionale e anche a qualsiasi sua proiezione
locale e regionale , mascherata da civismo: il civismo
dall'alto.
Noi siamo di sinistra, una sinistra alternativa a tutti
coloro che hanno governato il paese in questi anni e che
intendono continuare nella stessa direzione.
La dissimulazione e la mimetizzazione delle posizioni,
in democrazia, non ha mai favorito i progetti di
cambiamento, anzi ha spesso favorito il trasformismo.
Costruiamo il nostro programma e dichiariamo con forza
chi siamo; proprio per non essere accomunati agli altri,
gridiamolo che con loro non vogliamo avere niente a che
fare.
21/09/2019
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