Omicidi
Bianchi:
le
nostre vite valgono più dei loro profitti!
Contro
la precarietà e i morti sul lavoro
Il grido di rabbia e di dolore degli operai della
Thyssenkrupp , dell’Ilva di Taranto e di tutti i luoghi delle
tragedie del lavoro ha riportato alla ribalta, anche mediatica, la
condizione operaia e lo sfruttamento del lavoro.
Le tragedie di questi anni
hanno infranto in pochi istanti, sotto il peso della morte, più di un
decennio di propaganda sulla scomparsa degli operai, delle
fabbriche, perfino della fatica e della materialità del lavoro.
Quasi che nella società di
internet non ci fosse più chi
passa gran parte della
propria esistenza alla catena di montaggio o in fonderia, senza che la
tecnologica non sia riuscita ad imporre un regola di decenza ; che non
si debba morire di lavoro!
I fatti ci dicono anche un’altra serie
di “ovvietà” che però tali non sembrano agli occhi di molti, anche
a sinistra. Ci dicono che lo sfruttamento capitalistico, la ricerca
del profitto, la compressione dei salari, la
precarietà, le
delocalizzazioni, sono alla radice delle stragi del lavoro. Ci dicono, a costo
di sembrare un po’ vetero , che i padroni se ne fregano degli operai,
che il capitalismo uccide in nome dei profitti, che le vite dei
lavoratori sono variabili dipendenti dalle quotazioni in borsa delle
aziende.Le
manifestazioni di questi giorni ,
però, ci parlano anche
della rabbia che sta montando nei luoghi di lavoro, soprattutto operai,
rabbia che non trova risposta né dai vertici sindacali CGIL,
CISL; UIL, né dalle forze dell’ex centrosinistra .i rinnovi
contrattuali degli ultimi mesi non hanno che aumentato la precarietà e
l’orario di lavoro. Inoltre i lavoratori oggi fanno i conti con la
realtà delle politiche che l’ex governo Prodi
ha portato avanti e che il
prossimo governo di destra aggraverà.
Il Governo Prodi, infatti, ha
rinforzato la legge 30, aumentando la precarietà , detassato gli
straordinari, contribuendo così ad aumentare di fatto l’orario di lavoro
e i rischi sul lavoro, ha rifiutato inoltre di stanziare in Finanziaria
i fondi per l’assunzione di nuovi ispettori per la sicurezza.
La vera urgenza della fase
è una sinistra, e un sindacato, che diano voce
alla rabbia operaia, che rivendichino un’inversione di 180° delle
politiche del governo, che facciano il proprio mestiere diopposizione
politica e sociale alla precarietà e a chi la difende.
Che affermino che le nostre
vite valgono più dei loro
profitti!
Sinistra Critica Livorno
1° maggio 2008