IN DIFESA DEL SALARIO E DEL
CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO
I
salari dei lavoratori italiani sono i più bassi di Europa, le
condizioni di lavoro, di sicurezza, di tutela contro infortuni e
malattie professionali vedono il nostro paese in pessima posizione. Nel
corso degli ultimi 15 anni in Italia si sono spostati dai salari ai
profitti ed alle rendite ben dieci punti percentuali di prodotto
interno lordo. Si tratta di pltre centroventi miliardi di euro l'anno,
pari ad una rapina padronale di circa 7000,00 euro annui per ogni
lavoratore o lavoratrice dipendente.
L'INAIL denncia in Italia una
medi adi quasi 4 lavoratori morti sul postao di lavoro tutti i giorni;
in realtà sono ancora di più! I diritti del lavoro sono sotto attacco
dalmeno 20 anni e le varie riforme susseguitesi (pacchetto Treu, legge
30) hanno creato precarietà, insicurezza, salari da fame.
La
concertazione, l'accettazione dei vertici sindacali di 20 anni di
sacrifici dei lavoratori, mentre i padroni si arricchivano di profitti
e rendite, è la principale causa di questa situazione. Oggi i sindacati
confederali si presentano alla trattativa con il Governo e
Confindustria, maneggiando l'inflazione realisticamente prevedibile,
trasformazione terminologica della "bufala" dell'inflazione programmata
con la quale i lavoratori italiani sono stati inpoveriti dal '93 in poi.
Al
tempo stesso si prepara la liquidazione della centralità del Contratto
Nazionale di lavoro a favore della contrattazione di secondo livello.
Il
governo Berlusconi completa la truffa detassando gli straordinari,
ovvero incentivando una delle cause principali di incidenti sul lavoro,
della precarietà, della disoccupazione.
Il Contratto Nazionale di
Lavoro è lo strumento con il quale i lavoratori possono cercare di
difendere il proprio reddito e lottare per condizioni di
lavoror più
dignitose; è uno strumento di unità, di solidarietà, di dignità e di
forza che ha attaversato la storia dell'italia rendendola un paese più
civile distribuendo a milioni di lavoratori una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, una retribuzione
sufficiente a garantire una "esistenza libera e dignitosa" (art. 36
della Costituzione).
Sinistra critica propone di invertire la rotta
legando i alari all'aumento reale dei prezzi, rilanciando il ruolo del
Contratto Nazionale e del suo compito costituzionale di tutela della
dignità di tutti i lavoratori e le lavoratrici ed invita tutti e tutte
alla mobilitazione per la conquista dei diritti, di un maggiore reddito
e di migliori condizioni di lavoro.