A fianco dei giovani, delle donne, degli uomini, dei lavoratori dell’Iran
Via la teocrazia !
Per le libertà democratiche e le rivendicazioni del mondo del lavoro.
Dal 13
giugno, all’indomani delle elezioni presidenziali truccate, milioni
di iraniani scendono quotidianamente in piazza. La feroce repressione
ha già fatto, probabilmente, decine di morti, centinaia di feriti e
di arresti.
Accanto
ai giovani, alle donne, agli abitanti dei quartieri popolari che
formano il grosso dei manifestanti, si sono schierati importanti
espressioni del movimento sindacale.
L’Unione
dei lavoratori degli autobus di Teheran “sostiene pienamente
l’attuale mobilitazione del popolo iraniano per costruire una
società libera e indipendente” e gli operai di Iran Khodro, la più
importante fabbrica di auto del paese (60.000 lavoratori), sono scesi
in sciopero, aggiungendo alle rivendicazioni sui diritti civili la
richiesta di aumenti salariali e l’affermazione del diritto di
sciopero.
L’aspirazione
della società civile a rompere la gabbia soffocante del regime
teocratico degli ayatollah e di farla finita con la repressione
quotidiana contro i giovani e le donne che lottano per i loro diritti
si incontra sempre più con le rivendicazioni dei lavoratori.
L’alternativa non è il “moderato” Moussavi.
Non ci
sono certo da farsi illusioni sulla demagogia criminale di
Ahmadinejad e della “guida suprema” Khamenei, quando pretendono
di rappresentare le masse arabe “diseredate” in opposizione alle
potenze imperialiste occidentali.
Ma il
“moderato” e “riformatore” Moussavi non è certo più
raccomandabile, essendo stato primo ministro della Repubblica
islamica dal 1981 al 1989, quando decine di migliaia di militanti
dell’opposizione, in particolare militanti sindacali e delle forze
politiche della sinistra, laiche e progressiste, dei diritti delle
donne e delle minoranze nazionali, furono massacrati in massa.
Moussavi rappresenta una “variante”, nelle contraddizioni che
stanno esplodendo tra le diverse fazioni del regime, “moderata”
solo perchè più “filo-occidentale”.
E’ alle donne, ai lavoratori, ai giovani, a tutti coloro che sfidano coraggiosamente la repressione e la violenza del regime che va tutto il nostro sostegno.
Su queste
basi, Sinistra Critica sostiene la giornata nazionale di solidarietà
con i lavoratori dell’Iran, indetta per il 26 giugno, dalla
Confederazione Sindacale Internazionale (ICTU – CSI), per
richiedere la liberazione dei sindacalisti e dei lavoratori
imprigionati per aver organizzato la manifestazione del 1° Maggio a
Teheran, quando la polizia intervenne duramente per impedirla,
compiendo oltre 200 arresti.
Facciamo
appello a sviluppare nelle città e sui posti di lavoro iniziative di
solidarietà con la lotta del popolo iraniano, per il rovesciamento
della dittatura teocratica, per la libertà e i diritti dei
lavoratori.