TERRA DEI FUOCHI IN TOSCANA: DOPO IL DANNO, LA BEFFA. |
15 Maggio 2024 |
Nell’ottobre 2016 ci occupammo, nella civilissima e democratica Toscana di Enrico Rossi, di 80.000 tonnellate di rifiuti tossici interrati anche in campi coltivati a grano nella provincia di Pisa, ma non solo. Con l’indagine avviata allora dalla DDA di Firenze sul traffico illecito di rifiuti con possibili infiltrazioni mafiose e quella di ARPAT Pisa del 2017 , nel marzo 2021 si scopre il “Vaso di Pandora” quando emergono le prime intercettazioni nelle quali si parla di KEU (1) usato nei sottofondi stradali, come nell’empolese sr429. e nel sottosuolo dell’aeroporto militare di Pisa. Tutto sarebbe normale se il keu fosse stato trattato adeguatamente, in realtà non è stato affatto trattato ed è stato interrato così come uscito dalla conceria poiché nel depuratore Acquarno di santa Croce sull’Arno, il keu veniva sottoposto a temperature inadeguate e reso inerte solo temporaneamente: da notare che il consorzio dei conciatori-secondo quanto scaturito dall’inchiesta- pagò 58 euro per tonnellata a fronte di 200 euro di mercato – con un risparmio di 24 milioni su 100 mila tonnellate- Nel settembre 2021 le analisi confermano le ipotesi della Procura: c’è keu sotto la sr 429 e i valori di cromo sarebbero addirittura superiori di 50 volte rispetto a quanto fissato per legge. I cittadini che vivono lungo la sr 429 sono sempre più preoccupati anche perché molte famiglie non sono allacciate alla rete idrica e utilizzano acqua dei pozzi. Giani li incontra a “porte chiuse” garantendo che la Regione avrebbe operato tutte le bonifiche necessarie per garantire la salute pubblica, ma nulla segue. Passa un anno e nel novembre 2022 l’inchiesta sui rifiuti tossici Keu si conclude con 26 indagati tra i quali l’ex capo di gabinetto dei Presidenti di Regione Eugenio Giani ed Enrico Rossi, l’ex dirigente della Direzione Ambiente in Regione Edo Bernini e la sindaca DEM di Santa Croce Giulia Deidda. Quindi tutto finito? No. Nel frattempo la filiera del veleno cresce e nuove aree risultano contaminate come il Centro residenziale Green Park di Pontedera che insiste in un’area fortemente popolata – plessi scolastici, stadio, abitazioni- per la quale è evidente l’urgenza della bonifica. Approntata da subito la messa in “sicurezza”dall’amministrazione comunale, oggi, a distanza di anni, lo stato del cantiere con il terriccio portato in superficie per essere “controllato e contenuto” risulta ormai fatiscente e, considerando il clima della Valdera, il percolato può filtrare nel sottosuolo e le ceneri volare verso gli edifici adiacenti. Nonostante l’evidente urgenza, questa bonifica è rimasta “al palo” e incredibile ma vero, l’unica bonifica che risulta essere stata eseguita è quella dell’area riguardante l’Aeroporto militare di Pisa. |
Oggi “si scopre” che i siti inquinati dalle ceneri tossiche interrate in mezza regione miscelate abusivamente con altri inerti, poi classificate come materiale per l’edilizia finendo nei sottofondi stradali, in terreni agricoli e opere pubbliche sono molti di più dei 13 scoperti dall’inchiesta in corso – a confermarlo a Il Tirreno è l’Assessora regionale all’Ambiente Monia Monni che però dice di non poterne rivelare né quantità, né locazione-. Non saremo nella “terra dei fuochi”, ma emergono evidenti analogie e costanti in comune con quel territorio: inerzia delle istituzioni, difficoltà di incidere delle Associazioni ambientaliste e dei Comitati poichè il Consorzio dei Conciatori significa, a Santa Croce sull’Arno, 5.000 posti di lavoro. Rieccoci così di fronte al solito ricatto AMBIENTE/LAVORO, ma non solo, oltre al danno la beffa: infatti il tar risulta aver accolto il ricorso presentato da Tca e Chimet di Arezzo alle quali la Regione aveva chiesto di pagare la bonifica delle Valli di Bucine poiché, secondo i giudici amministrativi l’onere della bonifica va a chi avrebbe dovuto gestirli quei rifiuti, stoccarli, smaltirli e trasformarli per renderli inerti e se il responsabile si rifiuta di farlo deve subentrare l’amministrazione pubblica cioè tutti noi: avvelenati a nostra insaputa, non informati, ma obbligati, se teniamo alla salute, a pagare secondo la logica neoliberista per la quale A LORO I PROFITTI E A NOI LE PERDITE.
MA LA NOSTRA VITA VALE PIU’ DEI LORO PROFITTI e la Toscana e i suoi enti locali, così come la Liguria, non hanno bisogno di autonomia differenziata e corruzione indifferenziata - come bene dicono le nostre compagne e i nostri compagni liguri-, ma di democrazia partecipata e controllo popolare che si ottengono solo con la lotta quotidiana per difendere condizioni di lavoro, servizio sanitario pubblico e istruzione pubblica gratuita.
(1)Keu – residuo di produzione derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli. |
Sinistra Anticapitalista Livorno |