Sugli episodi di violenza della mezza estate livornese


Non ci vuole un sociologo per capire che I due orribili episodi di cui Livorno è stata protagonista ed al contempo attonita spettatrice hanno una matrice comune: il degrado sociale e culturale che sta spegnendo la città di Modigliani e Caproni, di Mascagni e Ciampi. Parlo dei proiettili alla sede dell Arci di Shangay, noto quartiere popolare e "rosso" e della bomba al supermercato di Via Garibaldi, altro quartiere popolare e popoloso, di stamane 7 agosto. In una città corrosa dalla disoccupazione, avvelenata dall inquinamento, stordita e sballata da alcool e droga in cui la meglio gioventù rimane spesso intrappolata, non basta più il mare..Come non bastano di certo qualche rotatoria o pista ciclabile in più per renderla vivibile e a misura d uomo. È probabile che I due episodi verranno strumentalizzati dalla destra perché siamo in piena campagna elettorale per le elezioni regionali e perchè è sempre più facile, piuttosto che individuare le soluzioni, dare la caccia al colpevole...il politico di turno, l'immigrato non importa...l'importante è rompere il tessuto sociale, istigare all odio e alla violenza, minare l integrazione in quella che è nata come una città multietnica e tollerante. Caro Virzí mi dispiace per la tua Livorno, non è più quella di "Ovosodo" e " La prima cosa bella"; restando sempre in tema cinematografico e parafrasando Johnny Stecchino somiglia più a Palermo, dove il più grosso problema è il "traffico". Con tanta sofferenza ed affetto, una cittadina che non ci è nata ma ha scelto questa bellissima città.
7 agosto 2020

Giulia Siringo per Sinistra Anticapitalista Livorno