13/1/13 Il “cupio dissolvi” di Grillo (il comico e il fascio)
12/2/13 Solidarietà agli indagati per i tre giorni di novembre e dicembre 2012
14 marzo 2013 Livorno a secco!
20/3/13 Il successo di Beppe Grillo: espressione politica del precariato? di Ugo Palheta traduzione di Lillo Cannarozzo
R28aprile - opposizione Cgil: NO al patto sociale della miseria
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La
dichiarazione comune con le firme dei primi firmatari
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Il documento finale dell'assemblea dell'11 maggio a Bologna
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L'intervista a Giorgio Cremaschi sull'accordo del 31 maggio fra
sindacati e cofindustria
3/6/13 Documento finale del convegno di Sinistra Critica di Torino: lavoro non lavoro
6/6/13
La pilatesca sentenza Cucchi
PER
LA COSTRUZIONE DI UN MOVIMENTO ANTICAPITALISTA E
LIBERTARIO
Mercoledì 19 Giugno alle ore 18
alla sala della Circoscrizone 2, Scali finocchietti
firmataria e promotrice dell’appello Nazionale.
Comitato promotore per Ross@ livorno
6/10/2013
Lampedusa, di chi la colpa?
Lutto Nazionale per la morte di centinaia di donne, bambini, uomini:
profughi da guerre, dittature e povertà.
Persone
che se fossero riusciti a toccare terra sarebbero state rinchiuse, da
quelli stessi che oggi si commuovono ipocritamente, in quei centri (CIE)
simili alle galere, dove avrebbero passato settimane, mesi, anni
trattati come bestie nell’indifferenza generale, anche di quelli che
oggi piangono lacrime di coccodrillo: da Napolitano a Letta e Alfano.
Era
impossibile per il governo non fare nulla davanti ad una tragedia
simile, ma i personaggi e le forze politiche che formano questo governo
sono le stesse che da anni attuano una politica repressiva nei confronti
degli immigranti, sia che di quelli già nel nostro continente sia di
quelli che stanno cercando di arrivarci.
E
se a livello europeo, con la complicità dei governi italiani, le
politiche tendono sempre di più a militarizzare le sponde dell’Europa,
riducendo i migranti, non importa se "legali" o clandestini, ad essere
considerati solo come manovalanza di riserva, illegale o precaria, in
ogni caso ricattabile , In Italia da anni, da parte di ogni governo
sia di destra che ancor più di centrosinistra, sono state fatte leggi
contro i migranti: come quella che trasforma in un reato penale un
semplice illecito amministrativo, come quello di non avere documenti,
criminalizzando per legge lo stato di "clandestino”.
Ma
non solo; leggi che, legando il permesso di soggiorno al lavoro, in una
situazione di crisi economica come l'attuale, relegano un settore
importante della popolazione italiana e della classe operaia in una
situazione di costante disagio, sempre a rischio di perdere con il
lavoro quei pochi diritti acquisiti per se e per la propria famiglia in
anni di lavoro e permanenza.
E'
bene ricordare, quindi, che questa politica non è solo il frutto della
destra razzista della Lega e berlusconiana e che le prime misure contro
l’immigrazione furono fatte dal centro-sinistra nella persona di quello
che oggi è considerato il “Saggio” della nazione e cioè da Giorgio
Napolitano che, insieme alla sua collega di partito Livia Turco,
istituirono la legge 40 del 1998 che contemplava i CPT centri di
permanenza temporanea.
Il
centrosinistra è quindi pienamente responsabile delle politiche
repressive che si sono succedute negli anni, creando anche quel clima
culturale che fa dire a molti italiani che “se ne stiano a casa loro”.
Ma
anche la stessa sinistra radicale deve avviare un processo di
riflessione e autocritica: per la sua subordinazione a culture xenofobe,
che hanno impedito una volta al governo, di porre la questione
dell'immigrazione con forza; per l'incapacità a vedere nei fratelli
migranti una soggettività con cui rapportarsi, aiutare ad organizzarsi
in modo autonomo ed indipendente, allearsi nel rispetto delle proprie
differenza nelle quotidiane battaglie per la difesa dei propri diritti e
delle proprie condizioni di vita.
Per
questo crediamo che una volta passata l’emozione di questa tragedia, la
situazione non cambierà. Per questo è necessario mobilitarsi per
il diritto alla libera circolazione delle persone, contro le quote che
creano solo clandestinità, e per il diritto all’asilo e all’accoglienza,
contro un sistema economico che relega nella povertà intere popolazioni
a cui vengono rapinate immense ricchezze e imposto, insieme a governi
autoritari e corrotti, politiche pesantissime di austerità.
17/10/2013 SCHIACCIARE IL FASCISMO SOTTO TUTTE LE SUE FORME!
La messa fuori legge dell’organizzazione nazista greca di Alba Dorata, avvenuta sotto pressione della imponente mobilitazione popolare, ha messo in evidenza i legami strettissimi, ideologici politici e organizzativi, esistenti tra questa organizzazione e le istituzioni dello stato greco: magistratura, polizia, esercito e ministri.
Un rapporto che storicamente caratterizza anche la realtà italiana.
Non occorre ricordare le varie stragi di stato che hanno funestato la vita politica del nostro paese, ma è la stessa cronaca di questi giorni che lo sta a confermare.
La complicità dimostrata dl Prefetto di Roma e dalla polizia nel tentativo di garantire il funerale del boia Priebke con la partecipazione della merda neofascista è solo l’esempio più recente.
Il motivo di questo rapporto è chiaro: per la borghesia il fascismo deve rimanere infatti uno strumento sempre a disposizione, pronto ad essere utilizzato per limitare i movimenti di resistenza dei lavoratori e dei giovani.
In questa logica deve essere inquadrato la campagna di rivalutazione del fascismo e di discredito della resistenza a cui siamo sottoposti ormai da decenni e di cui l’anniversario di El Alamein (con il suo pattume di valori come sacrificio, coraggio, patria…) è parte integrante.
Un revisionismo che vede la complicità non solo la destra nostalgica o conservatrice, ma anche del PD, del centrosinistra e delle istituzioni.
Al contrario noi festeggiamo la sconfitta di El Alamein dell’esercito fascista, alleato con i nazisti, come onoriamo la resistenza greca, slovena, russa, eritrea/etiopica che ha contribuito a porre fine alla barbarie fasciste.
Ribadiamo quindi che i fascisti non hanno nessun diritto di invocare i diritti democratici: perché li hanno usati e li usano per formare una forza politico-militare che opera nell’oscurità, in modo antidemocratico, contro gli immigrati, contro chiunque sia “differente”, contro i sindacati, la sinistra e l’opposizione popolare.
Per
questo non solo bisogna opporsi a qualsiasi tentativo dell’ideologia
fascista di riaffacciarsi sulla scena pubblica sotto forma di queste
ondate patriottarde, ma bisogna anche vigilare
contro i tentativi dei fascisti di infiltrasi nel cosiddetto campo
antimperialista evitando con loro qualsiasi contatto.
Nessun rapporto con i fascisti, neppure in nome di logiche
antimperialiste!
SINISTRA
ANTICAPITALISTA LIVORNO
invita a partecipare il
Venerdì 25 ottobre al presidio in Piazza Mazzini ore 16:30 e
Sabato 26 ottobrealla Manifestazione con partenza da P.zza Garibaldi
ore 15:30
organizzato dal Comitato 26 ottobre
Livorno 9/11/13
FERMARE LE PROVOCAZIONI DELLA
MAGISTRATURA E DELLA POLIZIA !
SOLIDARIETÀ
AGLI INDAGATI E AGLI OCCUPANTI DI TUTTE LE STRUTTURE OCCUPATE DI
LIVORNO!
AMNISTIA
PER TUTTE LE LOTTE SOCIALI, PER DIFENDERE LE LOTTE E I MOVIMENTI
D’OPPOSIZIONE!
Sabato
9 novembre tre compagni del PCL, due ragazzi e una ragazza, nel
pieno centro di Firenze, riconosciuti come antifascisti, sono stati
aggrediti da una decina di neofascisti, scaraventati a terra e presi
a calci. In un locale vicino, il bar “le Giubbe Rosse” era appena
terminata un'iniziativa del gruppo neofascista "casa pound", lo
stesso di cui faceva parte Gianluca Casseri che assassinò a
sangue freddo due venditori Senegalesi e ne ferì gravemente altri
tre.
Sinistra Anticapitalista Toscana esprime una forte
solidarietà ai tre compagni ed al Partito Comunista dei Lavoratori,
ribadendo che la situazione politica e sociale e le continue
provocazioni dei fascisti, richiedono una mobilitazione dei
lavoratori, degli studenti, dei giovani, dei disoccupati e la
costituzione di un fronte unico antifascista di tutte le forze della
sinistra di classe.