La crisi economica e la vertenza ENI


L’accordo raggiunto a Roma sulla vertenza ENI di Livorno, è solo un punto di partenza ed è il frutto della lotta determinata dei lavoratori dell’ENI.  Senza  di questa difficilmente gli Enti locali si sarebbero mossi, come tardivamente hanno fatto, né il Governo si sarebbe scomodato. La volontà di disfarsi della raffineria di Livorno  da parte dell'ENI era nota da tempo, ma sia il sindacato, che gli Enti locali e il Governo hanno fatto poco o nulla in questo tempo.  Adesso che è stato aperto un tavolo di trattativa (per ora niente più di questo) è importante che le proposte da portare in quella sede siano discusse e concordate dai lavoratori dell’ENI compresi i lavoratori delle ditte. Un punto irrinunciabile è che la raffineria rimanga in mano pubblica e non sia venduta a privati, che il suo futuro sia delineato da un piano energetico e industriale che garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali , attraverso una produzione ecologica di energia e/o un ammodernamento degli impianti. Non vorremmo che di fronte a promesse vaghe i lavoratori smobilitassero troppo presto, riaprendo la strada della dismissione e della speculazione:  sia chiaro che solo da una posizione di forza è possibile trattare e portare a casa un risultato positivo. Ecco perché è importante che le lotte si uniscano, ENI, DEPLHI,…fino ad arrivare allo sciopero generale: per non pagare la crisi bisogna rimandare al mittente il conto. Sinistra Critica esprime solidarietà a tutti i lavoratori e le lavoratrici in lotta e si schiera a loro fianco.

   20/9/2009                                                                   Sinistra Critica Livorno