Il 28 ottobre , a 95 anni
dalla marcia su Roma, forze neofasciste hanno promosso "La marcia degli
italiani” all’insegna del motto “prima i nostri” per riaffermare che prima
vengono i diritti degli italiani e che gli stranieri è meglio che tornino
a casa loro.
Unanime l’indignazione nella sinistra vera o presunta (PD, MDP).
Anche noi siamo di parte e condividiamo la parola d’ordine PRIMA I NOSTRI!
Ma per noi i nostri sono le lavoratrici ed i lavoratori di questo paese,
gli studenti, i pensionati e i giovani vessati da anni di governi,
di centro destra e centro sinistra, i NOSTRI non sono certo i capitalisti
che ingrassano nella crisi e che sono stati protetti da chiunque sia stato
al governo.
I governi, da Berlusconi a Gentiloni passando da D’Alema, da Prodi,
da Monti, da Letta e da Renzi, hanno cercato di “risanare” l'economia
tagliando la spesa su pensioni, scuola, sanità, togliendo diritti come
l’art.18 e precarizzando ancor più il lavoro con il Jobs act.
Queste politiche hanno aperto una autostrada per le idee fasciste e
razziste: italiani siete in miseria? siete disoccupati? Pagate sempre più
per avere sempre meno? E’ colpa degli stranieri, rubano il lavoro, vengono
sostenuti a forza di sovvenzioni dallo stato (falso) e non colpa della
classe borghese che in questa situazione lucra e non paga nulla.
A pagare sono i ceti popolari! Non è stata fatta una patrimoniale che sia
una in tutti questi anni e la Cgil l’aveva messa nelle tesi dell’ultimo
congresso: che fine ha fatto?
Il fascismo nella sua versione attuale, di xenofobia e razzismo, è
alimentato dalle politiche dei governi borghesi che impoverendo le classi
popolari danno spazio alla demagogia della destra!
Contrastare il fascismo nella versione folcloristica del saluto romano e
della esposizione di simboli del ventennio è giusto e doveroso, così come
è giusto condannare, senza se e senza ma, l’uso dell’immagine di Anna
Frank con la maglia della Roma ma è altresì fondamentale promuovere una
nuova stagione di lotte sociali per i diritti, per il lavoro, per i
salario, per la sanità e l’istruzione gratuiti.
Solo agendo sul terreno sociale si può togliere il terreno sotto i piedi
alle ideologie fasciste, razziste e xenofobe altrimenti dire NO al
fascismo sarà come parlare al vento, nessuno ci ascolterà e la storia
tornerà a ripetersi alla faccia della sinistra di lotta e di governo!
E’ con questo spirito che Sinistra Anticapitaista di Livorno aderisce al
presidio dell’Anpi e delle associazioni antifasciste del 28 ottobre in
piazza Cavour.
25/10/2017
SINISTRA ANTICAPITALISTA LIVORNO