Livorno – le lavoratrici rischiano, il padrone licenzia  (e poi, davanti alla reazione sindacale e alla generale indignazione, reintegra)


Dove finisce l’emergenza sanitaria e comincia l’emorragia dei diritti? In uno Stato assediato da un nemico invisibile c’è un nemico altrettanto pericoloso, il solito vecchio capitalismo che fa vittime come il virus e seppure attoniti, confusi e impauriti dalla pandemia non possiamo esimerci dal denunciare un fatto grave, anzi gravissimo: il licenziamento di due lavoratrici, dipendenti della Innova Salento, la coop che gestisce l’appalto del servizio di pulizie dell’Ospedale di Livorno, che pochi giorni or sono avevano denunciato in un comunicato sindacale la mancanza di D.P.I. (guanti e mascherine). Il comportamento della Coop Innova Salento, del tutto in linea con la politica del “Profitto a tutti i costi” è criminale e contro legge, perchè è il datore di lavoro che deve, secondo il D.Lgs 81/08 fornire i dispositivi di protezione individuale e tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori ed, in questo caso particolare, anche la salute pubblica evitando il maggior numero possibile di contagi. Le mansioni svolte da queste lavoratrici e lavoratori sono essenziali nel contrasto al dilagare del virus e contribuiscono a contenere la pandemia, ma il prezzo a loro chiesto è troppo alto, va al di là dei miseri stipendi, tra l’altro spesso pagati in ritardo. Per questo e giustamente le due lavoratrici si sono rifiutate di prendere servizio e con una, a dir poco pretestuosa contestazione e cioè aver partecipato ad una riunione sindacale durante il periodo di malattia, a detta del datore di lavoro, sono state licenziate. In un mondo che vuole eroi a tutti i costi, noi vediamo carne da macello, risorse sostituibili le cui vite non valgono un punto percentuale di decrescita del profitto delle aziende.Si muore di Covid 19 e si muore di e senza lavoro per permettere ai ricchi di essere ancora più ricchi come se non ci fosse un domani. Questa emergenza sanitaria ha già evidenziato che le strutture ospedaliere pubbliche sono state dissanguate a favore della sanità privata a dei livelli inaccettabili e questa vicenda non fa che confermare che quando tutto sarà privato saremo privati di tutto.

17/3/2010
Sinistra Anticapitalista Livorno


Apprendiamo dall'USB che le lavoratrici sono state reintegrate. Ecco il comunicato dell'organizzazione sindacale:

USB: Giustizia è fatta, adesso confronto serrato con la ASL per risolvere le criticità.
   
    Questa mattina è arrivata la notizia del reintegro a lavoro per le tre operatrici delle pulizie dell'ospedale di Livorno. Nella giornata di ieri erano state raggiunte da comunicazioni scritte, da parte della loro cooperativa, in cui veniva annunciato il loro licenziamento.
    Solo qualche giorno prima si erano rifiutate di prendere servizio a causa della mancanza di guanti e mascherine certificate per svolgere la loro mansione di sanificazione all'interno dell'ospedale di Livorno.
    Vorremmo ringraziare tutti i soggetti, istituzionali, sindacali e singoli cittadini, che si sono prodigati affinché i licenziamenti fossero immediatamente revocati.
    Il Sindaco Salvetti, l'assessore al lavoro Simoncini e il consigliere Regionale Gazzetti che si sono da subito attivati.
    Ma il vero ringraziamento va alle lavoratrici che hanno avuto il coraggio di denunciare pubblicamente le problematiche che vivevano sul posto di lavoro e hanno continuato a lottare anche dopo il licenziamento.
    Adesso c'è bisogno di un confronto serio e serrato con la ASL e tutti i soggetti interessati affinché si arrivi ad una soluzione definitiva del problema. Bisogna partire dal sistema degli appalti nei nostri ospedali. Un sistema, che in questo momento di emergenza nazionale, si è palesato per quello che è. Sono i lavoratori e l'utenza i primi a pagarne le conseguenze.
    Come USB siamo pronti a ricoprire il nostro ruolo che non è solo quello della denuncia ma anche quello del confronto e della trattativa sindacale.
   
    Unione Sindacale di Base Livorno