Sei mesi dopo il disastro di Fukushima, l'esplosione di un forno per il trattamento dei rifiuti nucleari nel sito di Marcoule dimostra che il nucleare non può essere sicuro. Il bilancio provvisorio di vittime umane dell'esplosione e dell'incendio nel sito di Centraco, società controllata da EDF, ricorda anche come l'industria nucleare sia un'industria di morte.
Dopo Fukushima, le dichiarazioni delle autorità francesi volevano essere molto rassicuranti: la Francia era al sicuro da possibili incidenti. Ciò che è successo dimostra il contrario. Le prime vittime sono i lavoratori del sito, un morto e quattro feriti, ai quali vanno in primo luogo il nostro pensiero e la nostra solidarietà. Inoltre, il rischio di fuoriuscita di particelle nucleari è alto, e le popolazioni dell'area non sono protette.
Esigiamo trasparenza e informazione sulle circostanzedi dell'incidente e chiamiamo alla solidarietà con i lavoratori sul sito. Di fronte alla cecità politica e industriale che ha portato allo sviluppo massiccio del nucleare in Francia, si imopone ora una rottura radicale con le politiche energetiche in atto d che consenteauna rapida uscita dal nucleare.
La NPA propone al ibattito pubblico un piano un piano di uscita del nucleare in 10 anni. La mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini è indispensabile per operare questa scelta e le proteste antinucleari del 15 ottobre sono una prima scadenza in questa direzione.