LOTTA DI CLASSE NON CAMPAGNA ELETTORALE!
Oggi siamo in piazza a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici nella loro volontà di difesa del loro posto di lavoro e dei loro diritti.
Non possiamo però non notare fondamentali aspetti negativi sia nelle modalità che nei contenuti di questa giornata la cui responsabilità cade tutta sugli organizzatori.
Mentre la partecipazione a questa come ad altre mobilitazioni da parte dei lavoratori e delle lavoratrici esprime la sincera volontà di lottare contro chi ci vuole succubi e sconfitti, chi ha indetto la manifestazione e lo sciopero li sta caratterizzando con modalità e contenuti che niente hanno a che vedere con tutto questo.
Le modalità: 3 ore di sciopero sono palesamente insufficienti, in quanto non riescono a coinvolgere la totalità dei lavoratori come sarebbe necessario.
Ma non basta; alla conclusione della manifestazione parlerà il Presidente della Regione Enrico Rossi che ha invitato, non si sa bene a che titolo, alla testa del corteo Confindustria, CNA, Lega COOP e tutta la classe padronale della città. Ecco realizzato l'asse CGIL Rossi annunciato qualche mese fa della stampa!
Questo è inaccettabile: Rossi infatti rappresenta proprio il partito al potere, il partito che sta mettendo in atto le peggiori politiche antioperaie, il partito che sostiene un governo che non ha esitato a ordinare violente aggressioni contro i lavoratori in lotta per la difesa dei loro diritti. Rossi è anche il più alto rappresentante di quel sistema formato da PD, aziende e centri di potere regionali che hanno fortemente contribuito a determinare le disastrose condizioni economiche e sociali della nostra città.
Qui si passa ai contenuti: così come si invita il Presidente Rossi, ci si dimentica totalmente della Legge Fornero, del Job's Act, della legge di stabilità, dell'attacco all'Art.18, del successivo attacco che verrà al ccnl, dei tagli alla spesa sociale ad opera del Governo Renzi. CGIL, CISL e UIL cosa propongono invece?
Un piano di "sviluppo" irrealistico e dal chiaro sapore elettorale.
La costruzione del nuovo ospedale, con molti meno posti letto e semiprivatizzato attraverso il projet financing, in aggiunta alle politiche di tagli e di privatizzazione che stanno colpendo la sanità Toscana, anche tramite il sistema dell'intensità di cura.
La Darsena Europa, dimenticando la questione della privatizzazione della Porto 2000 che porterebbe ad un peggioramento delle condizioni di lavoro, così come l'introduzione di eventuali project financing porterebbe ad un ulteriore privatizzazione delle banchine. Incentivi per chi viene a Livorno ad investire: ma sono decenni che attuano questa politica e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare alla TRW, alla Delphi, al Call center di Guasticce. Le multinazionali vengono, rapinano la città e lasciano solo terreni inquinati da bonificare.
Progetti di "grandi opere" che significano solo devastazione del territorio e corruzione. Propongono l'unità non dei lavoratori, ma l'unità con le istituzioni, addirittura con la controparte come Confindustria, Legacoop CNA, ecc. teorizzando una sorta di "sacra" unità cittadina.
Noi rifiutiamo questo pericoloso modo di ragionare basato su logiche di "collaborazione" tra chi in realtà ha interessi contrastanti ed incompatibili con quelli dei lavoratori.
Noi al contrario pensiamo che esistano dei responsabili di questa drammmatica situazione di crisi di un sistema capitalistico ormai in putrefazione
I responsabili sono Confindustria, le multinazionali, il Governo, il PD e la destra alleati, la giunta regionale, le banche, i burocrati della BCE, la Commissione Europea.
Contro tutto questo urge una lotta serrata, che non può rimanere nei confini cittadini.
Abbiamo bisogno di unire le lotte che spontaneamente nascono in diverse città in Italia come in Europa. Non si può giocare al ribasso sui diritti per mettere in concorrenza lavoratori di diversi territori nazionali o paesi, in una spirale senza fine dove gli sconfitti saranno solo tutti i lavoratori.
24/11/2014
SINISTRA ANTICAPITALISTA LIVORNO