E’ da poco ripreso il processo a 22 compagni accusati dalla Procura di Livorno di aver partecipato e in qualche caso di aver premeditato quello che i giornali hanno chiamato “ l’assalto alla prefettura”.
Con questo processo si tenta di far passare davanti all’opinione pubblica che chi si batte per i propri diritti ( in quel caso il diritto a manifestare in quanto il giorno prima dell'”assalto” un presidio pacifico era stato caricato brutalmente dalle forze dell’ordine in piazza Cavour) è un violento e un pericolo per la società . Non è la prima volta che militanti dei movimenti vengono messi sotto processo, basta seguire quello che succede in Val di Susa dove i protagonisti della lotta contro il TAV sono arrestati, subiscono perquisizioni, e sono sanzionati con multe di centinaia di migliaia di euro. A Livorno oggi, i poteri che gestiscono questa città hanno "necessità" di criminalizzare quella parte di cittadini, giovani, studenti, disoccupati, che insieme lottano per diritti fondamentali come quello di volere un lavoro , una scuola decente, una casa dove abitar. Tutte rivendicazioni che entrano in conflitto con la gestione politica di questa amministrazione negli ultimi 20 anni. Noi sappiamo benissimo che la repressione è sempre stata l’arma dello Stato “ borghese” per fermare le lotte e per questo rifiutiamo il teorema portato avanti dal PM Masini Lotta di Classe=Violenza=Illegalità e ci schieriamo nettamente con chi lotta dando la nostra solidarietà a tutti i compagni che oggi sono sotto processo.
25/1/14 bidoni tossici
Ancora
una volta il comune di Livorno non si smentisce: di fronte alla
scelta se stare dalla parte dei cittadini o di coloro che sono alla
sbarra accusati di inquinamento, ha scelto quest'ultimi. Gli
interessi economici prevalgono , come sempre, sulla salute dei
cittadini. In questa storia , fin dal primo momento il Comune, con
il suo ritardo a denunciare il fatto e il poco impegno messo in
campo per costringere la Grimaldi al recupero dei fusti, ha
sempre sottovalutato il rischio che i cittadini correvano e
attualmente continuano a correre. Oggi che inizia il processo gli
Enti ( Comune e provincia) decidono di non costituirsi parti civili
e parlano di ragioni tecniche ( giuridiche). In particolare la
Provincia, tramite il suo legale, dice di temere la condanna
al pagamento delle spese processuali in caso di assoluzione della
Grimaldi
A noi
sembrano ragioni irrisorie e oseremmo dire miserabili rispetto
all'importanza, non solo politica, ma anche etica, di una chiara e
forte presa di posizione a difesa dell'ambiente, del nostro mare e
della salute dei cittadini.
Sinistra
Anticapitalista Livorno
1/3/14 Si è tenuta a Livornopresso
il circolo Arci Salviano un'assemblea pubblica per
il diritto alla pensione e per il lavoro per le giovani generazioniOrganizzata
dal coordinamento delle RSU
Livorno Contro la Legge Fornero
2/3/14
Sinistra Anticapitalista Livorno per un'alternativa credibile,
unitaria, di sinistra , antiliberista, ecologista e solidale, avanza
una proposta di programma.
4/4/2014
L'area programmatica nella CGIL "il sindacato è un'altra cosa"
organizza un'assemblea-dibattito con
Giorgio
Cremaschi
del
comitato centrale FIOM
14/4/14 Solidarietà al presidio
resistente di via Giordano Bruno!
14/4/14 Su "Buongiorno Livorno"
ELEZIONI AMMINISTRATIVE A LIVORNO
Un'occasione persa?
Risultato elettorale amministrativo e nuovo ospedale:
20/6/14 Ore 21,00 in via Verdi 151:
L'EUROPA L'EURO LA CRISI Iniziativa di approfondimento con il compagno
economista Olmo Dalcò
ATTENZIONE!! L'orario dell'evento è stato
spostato
dalle 17,30 alle 21,00.
28/6/14 Documento di Sinistra Anticapitalista sulla sanità a Livorno (versione completa)
5/7/14 Fermare la privatizzazione della Porto 2000!
4/8/14 Nessun Accordo con il dittatore del Kazakistan per proteggere gli interessi dell'ENI. A fianco dei lavoratori kazaki.
8/8/14 La piroetta del consiglio comunale di Livorno su Gaza
Sabato 13 settembre davanti ai cancelli della Trelleborg Il
Coordinamento Lavoratori Livornesi ha tenuto un presidio di solidarietà
con gli otto lavoratori licenziati nello stabilimento livornese della
multinazionale.
Sinistra anticapitalista esprime tutta la sua preoccupazione
rispetto le affermazioni che più volte in questi ultimi mesi,
pubblicamente e negli ambiti di discussione sindacale, sono state
espresse dal segretario della CGIL Maurizio Strazzullo rispetto la
possibilità di individuare dei possibili siti necessari per una
nuova industrializzazione della città nella aree agricole ubicate
al di là della variante.
Un limite, quello della variante, che era stato sancito
da tutte le precedenti amministrazioni PCI-PDS-DS-PD, tanto da
diventare un vincolo indiscutibile, e che era sempre stato
violentemente contestato solo dai soggetti sociali ed
imprenditoriali direttamente collegate a mire speculative.
Riteniamo quindi le dichiarazioni del segretario della
CGIL sbagliate ed espressione di una cultura arretrata ed
irrispettosa rispetto alle più elementari sensibilità e
problematiche non solo urbanistiche ma anche ambientali.
Un approccio anacronistico che per per altro va a
scontrarsi con le nuove normative urbanistiche regionale
dell'Assessore Anna Marson, che al contrario individuano nella
difesa del paesaggio e nella riduzione del consumo del suolo uno
degli assi qualificanti delle politiche della Regione Toscana.
Queste prese di posizioni da parte della Segreteria della
CGIL risultano per altro rinunciatarie rispetto i dovuti obblighi
di bonifica nei confronti di chi, in questi decenni, ha
irresponsabilmente inquinato il territorio livornese, in modo
particolare nelle vecchie aree industriali dell'ex SPICA.
Questo anche in contrasto con le tuonanti dichiarazioni
rilasciate nella fase della crisi della TRW in cui si chiedeva,
giustamente, l'obbligo di far pagare le bonifiche a chi aveva
inquinato, sottolineando l'importanza dal punto di vista
occupazionale di eventuali interventi di questa natura e quindi la
necessità di mettere in campo tutte le forze del territorio,
sindacali e istituzionali, per imporre al Governo e alla Regione
le misure necessarie che andassero in questo senso.
Oggi più nulla di tutto questo.
La CGIL non può rinunciare ai propri principi (difendere
la salute e l'ambiente) o peggio metterne alcuni in
contrapposizione ad altri (diritto al lavoro e al salario) in nome
di progetti che, più che cercare di risolvere in modo strutturale
le difficoltà occupazionali cittadine, si prefigurano come
strumenti strettamente funzionali alla rendita e alla
speculazione, i quali in realtà hanno la sola funzione di favorire
le necessità di realizzazione dei profitti.
Il Sindacato al contrario, se vuole mantenere la propria
credibilità, deve ritornare a svolgere il proprio lavoro, in
maniera autonoma da qualsiasi soggetto politico e sociale, senza
quelle ambiguità che potrebbero far pesare a comunità di interessi
tra soggetti che dovrebbero essere tra loro antagonisti.
Non vorremmo rivivere situazioni come quello della
cava/discarica di Limoncino dove si è irresponsabilmente messo in
contrapposizione gli interessi collettivi della cittadinanza con
quelli particolari di una azienda, coinvolgendo i lavoratori e le
lavoratrici in un ruolo subordinato e strumentale ad interessi
particolari.
Come SA ci impegneremo dentro la CGIL e con i Comitati di
difesa del territorio contro ogni tentativo di trasformare le aree
poste al di là della variante in un terreno di devastazione e
speculazione.